Microsoft tenta di portare Java verso .Net

Prevedibilmente, Microsoft tenta di mettere subito a frutto l’accordo siglato con Sun su Java, che le costera 20 milioni di dollari. La suite Jump crea un percorso di migrazione verso il proprio ambiente.

All’indomani della composizione della contesa legale sull’uso di
Java, Microsoft delinea il senso tattico di un’intesa che le costerà
20 milioni di dollari e qualche limite operativo, per poter lavorare
in qualche modo sul linguaggio creato da Sun. In particolare, la casa
di Redmond ha tolto i veli a Java Migration Path to Microsoft .Net
(Jump to .Net), un insieme di strumenti e servizi disegnati per
consentire a Java di girare nativamente sotto .Net o per convertire
il codice di programmazione di Sun in codice nativo Microsoft. La
proposta è indirizzata alle versioni del linguaggio sviluppate
indipendentemente da Microsoft, attraverso l’esistente suite Visual
J++. Una ricerca interna stima che la mossa potrebbe interessare il
26% dell’attuale comunità di utenti Java.
Dunque, l’obiettivo di Bill Gates e soci è quello di portare Java
verso .Net e Jump ne rappresenta il primo segnale. L’accordo con Sun
è così servito per delimitare cosa il costruttore stesso e i suoi
sviluppatori potessero fare con il linguaggio. I limiti nell’uso
delle versioni più recenti è stato di fatto imposto solo a Microsoft.
L’avvicinamento proposto con Jump va in due direzioni. Da un lato, il
linguaggio potrà essere eseguito sotto .Net, attraverso il comune
ambiente runtime, progettato per consentire ai linguaggi
non-Microsoft (come Cobol) di essere eseguiti sotto Windows.
Dall’altro lato, Jump fornirà tool che convertono automaticamente il
codice sorgente Java nel linguaggio C#, evidenziando anche le parti
che non possono essere convertite. Questo trucco era già stato usato
per convertire codice di Lotus Domino nell’ambiente Exchange.
Microsoft non potrà, stando all’intesa con Sun, estendere Jump alle
più recenti versioni di Java, l’esistente 1.2 Enterprise Edition o
l’attesa 1.3. Tuttavia, lo strumento apre potenzialmente la via alle
terze parti per il lancio di tool e utility che possano convertire
codice Java verso Microsoft C# o eseguire il linguaggio nell’ambiente
runtime. Sembra che un nome importante come Rational sia orientato a
procedere in quest’ultima direzione.

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