Microsoft-Sun, accordo fatto su Java

Dopo circa tre anni di battaglie legali, le due nemiche del software hanno trovato un’intesa patteggiata, in base alla quale Microsoft pagher` a Sun circa 20 milioni di dollari, per poter distribuire le versioni del linguaggio che gia usava in passato.

Dopo una contesa legale durata circa tre anni, Microsoft e Sun hanno
trovato un accordo sull’uso della tecnologia Java. Non si può dire
che a guadagnarci sia stata la casa di Bill Gates, che ha accettato
di pagare 20 milioni di dollari alla "nemica", per poter usare di
fatto solo la versione già adottata in passato (la 1.1.4) per un arco
di tempo massimo di sette anni e senza potervi apportare modifiche.
Rimane in essere, invece, il divieto di sviluppare e distribuire
prodotti (a cominciare da quelli .Net) basati sulle versioni più
recenti. Dunque, Microsoft potrà continuare a vendere Visual J++
Builder 1.4, soprattutto per proteggere coloro che lo avevano
acquistato.
La decisione di comporre il contenzioso arriva a due mesi dalla
scadenza della licenza che Microsoft aveva su Java e, apparentemente,
servirà soprattutto alla comunità di circa tre milioni di
sviluppatori che ora potranno sapere cosa sia lecito fare o non fare
con il linguaggio controllato da Sun. La sopracitata restrizione,
tuttavia, sembra valere espressamente solo per la casa di Redmond,
per cui gli sviluppatori indipendenti dovrebbero poter essere liberi
di lavorare con qualunque versione di Java e implementarla su
prodotti .Net. Dunque, Microsoft potrebbe aver ceduto su un fronte
per assicurarsi qualche scappatoia per vie traverse. E poi c’è sempre
l’alterantiva di C#, il linguaggio "Java-killer", che costituisce un
pezzo fondamentale della prossima suite di sviluppo Visual Studio
.Net.
Naturalmente, Sun ritiene l’accordo un’assoluta vittoria. Il suo
presidente e Ceo, Scott McNealy, ha sottolineato che esso
"assicura che Java aderisca a una comune architettura. La comunità
vuole un’unica tecnologia Java e ora sarà certa di averla"
.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome