Microsoft rifocalizza i gruppi interni sull’enterprise

Il mercato enterprise interessa così tanto a Microsoft, da determinare una riorganizzazione della divisione interna del gigante nordamericano. In particolare, i gruppi Internet Client e Developer Relations, che precedentemente erano riuniti sott …

Il mercato enterprise interessa così tanto a Microsoft, da determinare una
riorganizzazione della divisione interna del gigante nordamericano. In
particolare, i gruppi Internet Client e Developer Relations, che
precedentemente erano riuniti sotto l’Applications and Internet Client
Group, sono stati portati sotto l’ala del Personal and Systems Group, che,
guidato da Jim Allchin, è quello che produce i sistemi operativi della cas
a
di Redmond.
Il collegamento con le cause in atto con il Dipartimento di Giustizia
statunitense è immediato, ma è stato smentito dai responsabili di Micros
oft
che la decisione ne sia una diretta conseguenza. Di fatto, ricordiamo, la
battaglia legale in atto discende dall’accusa di azioni monopolistiche
legate alla commercializzazione in bundle di Internet Explorer 4.0 e
Windows 98 (ultime versioni rispettivamente del browser e del noto sistema
operativo di Microsoft). Nei piani futuri di Bill Gates questi due prodotti
devono essere legati e sempre più integrati. Ciò non per fare un dispett
o
ai giudici americani, ma ufficialmente per raggiungere due precisi
obiettivi: creare un "sistema nervoso digitale" e diffondere uno "stile di
vita basato sul Web".
In effetti, Gates, in un famoso discorso del dicembre 1995, disse che la
Web technology sarebbe stata così importante per tutti i prodotti di
Microsoft che non avrebbe mai creato una divisione dedicata a Internet. Si
smentì solo due mesi dopo con la creazione dell’Applications and Internet
Client Group, ma, evidentemente, deve essere tornato all’idea originale.
Quali che siano le ragioni alla base della riorganizzazione, non sembra
che questa possa avere una conseguenza diretta nella causa suddetta. Appare
evidente, infatti, che quest’ultima stia assumendo una connotazione sempre
più generale concernente la libera concorrenza. Al momento, comunque, il
procedimento, iniziato lo scorso ottobre, si è arenato attorno a una serie
di cavilli legali sulla nomina degli esperti da parte del Dipartimento di
Giustizia. Più precisamente, Microsoft ricusa il professore universitario
Lawrence Lessig, le cui conclusioni hanno portato a una prima vittoria del
Dipartimento di Giustizia. Gli avvocati di Microsoft hanno ottenuto una
temporanea sospensione di Lessig dall’incarico cosiddetto di "special
master".
Oltre al problema del bundle già ricordato, i giudici statunitensi stanno
investigando anche su una questione legata all’Active Desktop. Microsoft
chiede ai costruttori di pc, cui ha dato in licenza Windows, di mostrare
sugli schermi dei propri computer i link con i propri partner, quali Time
Warner, Walt Disney, Dow Jones e altri content provider (cioè dei fornitor
i
di contenuti o informazioni, tra cui, a breve, figurerà, almeno in Italia,
anche "Linea Edp On Line", quale canale Gold). La questione è se dietro
tale richiesta non si nasconda la volontà di Microsoft di sfruttare la
propria egemonia nei sistemi operativi per dominare l’accesso al Web.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome