Microsoft non si divide

Alla fine è stata adottata la linea morbida nel caso che vedeva l’azienda di Bill Gates processata per avere inserito illegalemente Explorer in Windows. Rimane l’accusa di pratiche monopolistiche, ma la soluzione sembra avvicinarsi

E alla fine l’ha spuntata ancora Bill Gates. Almeno per quanto concerne il
primo round. Il dipartimento di Giustizia americano, organo da cui dipende anche
l’Autorità per l’Antitrust, ha infatti dichiarato che non chiederà lo
smembramento di Microsoft in due aziende separate. Questo non significa che la
disputa tra la società di Redmond e la Corte degli Stati Uniti sia giunta al
termine, ma certo può permettere a Bill Gates e a tutto il suo management di
tirare un sospiro di sollievo. E quindi concentrarsi appieno sul rilascio del
prossimo Windows Xp.


Tuttavia, la decisione di non dividere Microsoft in due non comporta, come si
dice, la totale archiviazione del caso. Infatti, se è pur vero che a questo
punto vengono a cadere le accuse di avere illegalmente inserito il browser
Internet Explorer all’interno di Windows rimane comunque pendente un processo
inerente potenziali pratiche monopolistiche adottate nell’ambito dei sistemi
operativi. È però certo che la linea morbida che ha deciso di adottare la
Giustizia americana rappresenta un preciso segnale della volontà di giungere al
più presto a una soluzione del caso Microsoft. In fin dei conti, sostengono
alcuni esperti americani in tema di antitrust, se ci dovesse essere una
condanna, la sua entità non cambierebbe se dovesse essere inflitta oggi o fra un
paio di anni. Tanto vale quindi porre fine alla disputa il prima possibile.


Di questa opinione sembrano alla fine essere anche i 18 stati che ancora
osteggiano Microsoft, che hanno approvato l’operato della Corte riguardo la
decisione di non dividere la società di Bill Gates. Ma tali stati sono
soprattutto d’accordo con il dipartimento di Giustizia nel puntare a una veloce
soluzione efficace e di sicura utilità per i consumatori. Ovviamente, sulla
stessa linea è anche Microsoft, che per voce del suo chief finacial officer,
John Conners, fa sapere che farà tutto il possibile affinché la situazione
giunga presto a una soluzione definitiva. Le parti torneranno presto davanti al
giudice, ma Bill Gates ha fatto segnare un altro punto a suo favore e la strada
non sembra più così in salita.


Gli azionisti non hanno però dato molta fiducia alla decisione del
diparimento di Giustizia e, alla chiusura del Nasdaq, il titolo di Microsoft
faceva registrare una perdita di 3 punti percentuali, ossia 1,72 dollari, il che
lo portava ad assestarsi a 56,02 dollari.

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