Microsoft non castiga ma educa alla legalità

Niente gogna per i dealer “copioni”, ma un programma di rieducazione al software legale Raddoppiati i controlli a opera dei mistery shopper

Febbraio 2006, Farseli amici, più che combatterli. Microsoft cambia strategia
in ambito pirateria e punta a una linea di "rieducazione", più
che punitiva, nei confronti dei dealer colti in flagranza di reato dai
propri mistery shopper. «Il fenomeno della pirateria informatica,
nonostante i numerosi sforzi, non migliora, in maniera particolare proprio
in Italia, dove dati Idc e Bsa riferiti
al 2004 riferiscono un passaggio dal 49 al 50% in un anno, in controtendenza
rispetto alla media europea, che scende dal 37 al 35%
– commenta
Annamaria Venezia, responsabile license compliance di
Microsoft Italia –. Un comportamento che, oltre a penalizzare in maniera
diretta i produttori, ha anche un forte impatto sociale ed economico,
visto che, sempre Idc e Bsa, calcolano che una riduzione anche solo del
10% dell’attuale tasso di pirateria permetterebbe di creare in Italia
ben 15mila posti di lavoro, 8 miliardi e mezzo di dollari in termini di
crescita economica e un gettito fiscale di oltre 2,4 miliardi di dollari»
.

Ma la cultura della copia è difficile da sradicare, e gli stessi
partner stanno incominciando a chiedere supporto a Microsoft per invertire
tale tendenza, come elemento distintivo rispetto alla concorrenza sleale.
Ma anche i clienti si stanno via via sensibilizzando e chiedono tutela
per evitare di incappare nella pirateria inconsapevole, conoscere le regole
del licensing e poter verificare che le offerte e le installazioni siano
a norma di legge.

Il lavoro sul canale, intanto, prosegue attraverso i
mistery shopper, l’esercito di investigatori che si fingono acquirenti
per smascherare i dealer "furbetti": «Fino ad ora
la campagna di mistery shopping era per fini statistici e agiva per regioni

– riprende Annamaria Venezia –. Ora vogliamo battere a tappeto tutto
il territorio ed entro giugno contiamo di raddoppiare il numero degli
investigatori e dei controlli. Ma adesso con un approccio diverso che
in passato. Prima il mistery shopper riportava a Microsoft i risultati
dell’indagine sul punto vendita, ora, invece, al termine del controllo,
si rivela al dealer, proponendosi per capire le problematiche e spiegargli
le modalità e le opportunità del rientro nella legalità»
.

Niente
più pubblicità di navi affondate o di mele bacate quindi,
ma un intento di rieducazione che non prevede la gogna, ma il supporto.
Supporto che sarà affiancato da una campagna in cui, attraverso
promoter e telesale, verrà incentivato il business pulito. Ma uomo
avvisato, mezzo salvato: «Ovviamente, se a un ulteriore controllo
del punto vendita il dealer dovesse risultare recidivo, Microsoft si riserverà
di agire in maniera… più "efficace"»
.

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