Microsoft-Linux: atteniamoci ai fatti

Pronta la nuova campagna di comunicazione anti-open source di Microsoft. E questa volta prenderà di mira i singoli fornitori.

16 settembre 2004 Il mondo open soruce si compatta intorno a Linux
Standard Base 2.0? E Microsoft lo divide.
O meglio, non fa
di tutta un’erba un fascio.
La società è pronta a varare la seconda edizione
della campagna di comunicazione contro il mondo open source.
Con una sostanziale differenza rispetto allo scorso anno.
Allora l’obiettivo
era mostrare che tutti i vantaggi di Linux, se comparati ad esempio al nuovo
Windows Server 2003, non sempre vantaggi restavano.
Oggi il target è più
mirato.
Nessun bersaglio a caso, ma mirino puntato di volta in volta su
Red Hat, Novell, Ibm.
Perchè Microsoft ha preso atto del
fatto che la maggior parte degli utenti non scarica nè assembla i prodotti
disponibili gratuitamente in rete, ma in genere li acquista da un fornitore
specifico.
E dunque, Microsoft ha deciso di “Venire ai fatti”.

“Get the facts” è il nome della campagna, nel corso della
quale la società guidata da Bill Gates di volta in volta confronterà i
propri prodotti con quelli della concorrenza,
presentando i risultati
delle prove condotte.
Una presa di posizione precisa, mirata a frenare la
crescita di popolarità dell’open source nel suo insieme.
Nel contempo, però,
è anche uno strumento con il quale Microsoft cerca di mettere un freno
all’esuberanza di alcuni dei suoi portavoce, rei di aver bollato come “cancro” e
come “antiamericano” il mondo Linux.
Una caduta di gusto che non è piaciuta e
che è meglio evitare, per l’appunto, “attenendosi ai
fatti
“.

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