Microsoft guida la cordata per uno standard del data warehousing

Partner primari dell’iniziativa sono Sas Institute e Hyperion. L’obiettivo è lo sviluppo di un comune protocollo di messaggistica interapplicativa per l’accesso alle funzionalità di business intelligence.

Sas Institute, Microsoft e Hyperion parteciperanno congiuntamente alla presidenza dell’Xml Analysis Council, per lo sviluppo di un comune protocollo di messaggistica interapplicativa per l’accesso alle funzionalità di business intelligence. Interrogato al proposito, un funzionario Oracle ha affermato di dubitare che questa iniziativa possa davvero definirsi di standardizzazione, trattandosi piuttosto di tecnologia proprietaria Microsoft.

I tre fornitori prevedono di annunciare ufficialmente la loro co-presidenza per promuovere il cosiddetto data mining attraverso il protocollo Xml for Analysis, disegnato, a quanto viene precisato, per accedere alle diverse applicazioni di business intelligence – dal data warehousing all’Olap – a partire da database e altri ambienti come l’Erp, gli agenti intelligenti e i portali. In previsione di un utilizzo sempre maggiore dei servizi basati sul Web, Xml for Analysis consentirebbe di connettersi con queste applicazioni in modo sempre più immediato e trasparente. Il protocollo non è altro che una Api in Xml basata su Soap attraverso la quale dovrebbe essere possibile standardizzare l’accesso alle informazioni tra i client da un lato e i fornitori dei dati dall’altro. Alla fine, il protocollo stesso potrebbe subire un processo di vera e propria standardizzazione presso un organismo indipendente come il W3C. Orale ribatte che Microsoft continua a perseguire la strada delle soluzioni proprietarie, mentre aziende come Oracle stessa appoggiano una iniziativa concorrente, il Jolap, che punta a garantire l’accesso alle applicazioni Olap attraverso il linguaggio Java. Rispondendo alle accuse, Microsoft sottolinea che al contrario Xml for Analysis è stato fatto proprio per consentire l’impiego di fonti e applicazioni non-Microsoft. All’iniziativa, secondo Redmond, partecipano già una ventina di aziende tra le quali Oracle non è presente per aver rifiutato un formale invito.

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