Meta Group: l’outsourcing è la carta vincente per il Tco

Una ricerca che l’analista presenterà a dicembre dice che nel 2004 le aziende hanno centrato gli obiettivi di contenimento costi grazie all’outsourcing.

11 ottobre 2004


In Europa nel 2004 l’outsourcing è stato la carta vincente in
mano alle aziende per centrare gli obiettivi risparmiando sui costi.


Questo è l’assunto a cui è giunto Meta Group al concludersi di una ricerca effettuata quest’anno e che sarà pubblicata a dicembre.


L’analista si è chiesto e ha chiesto agli utenti quali sono i fattori di business e i fattori interni che spingono le società alle iniziative di outsourcing; quali gli elementi chiave di differenziazione per i vendor per ottenere un posizionamento di successo nel mercato europeo; se le società europee sono pronte per il Business process outsourcing e quello offshore.


Il tutto tenuto presente che anche nei mercati più tradizionalisti, come Germania e Francia, coloro che prendono le decisioni guardano all’outsourcing come a un mezzo per focalizzarsi sulle attività fondamentali, ottimizzare la produttività e controllare i costi.


I risultati della ricerca di Meta Group saranno pubblicati nell’ambito di uno studio sul mercato internazionale (declinato con report specifici per ogni nazione): “The State of IT Outsourcing across Europe in 2004 and beyond”. Lo studio fornirà un’analisi comparata dei differenti modelli di acquisto e delle dinamiche di mercato nei mercati nazionali di Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Italia, Paesi Bassi e Nord Europa. Oltre alle tipologie generali di investimento e ai processi di sourcing che stanno alla base delle attuali decisioni di outsourcing, sarà posta una particolare enfasi all’esame del livello di reattività di alcune delle più recenti opzioni di outsourcing come l’application management, i servizi di offshore outsourcing e il Bpo.


Venendo ai risultati raccolti da Meta Group, va osservato che mentre altri aspetti dell’erogazione dei servizi It continuano a soffrire a causa di una domanda debole, l’outsourcing ha continuato a crescere.


Anche nei mercati conservatori, come quelli tedesco e francese, l’It outsourcing è diventato una pratica diffusa essenzialmente per ridurre i costi.


La ricerca Meta indica, però, che, nel momento in cui la fiducia degli utenti finali nel modello outsourcing cresce e il mercato matura, le decisioni di outsourcing passano da un approccio tattico “last-resort” a iniziative di planning strategico.


Secondo Antonio Piroso, amministratore delegato di Meta Group Italia, infatti, molte società europee stanno facendo leva sulle capacità interne ed esterne per gestire gli sforzi volti a realizzare una maggiore efficienza operativa e modelli organizzativi versatili, sforzi che spingeranno ulteriormente la domanda di outsourcing, anche se, per gestire bene le risorse operative e la domanda, bisogna preventivare le spese facendo leva sulla flessibilità delle operazioni e sulla variabilità di prezzo.


I vendor, in sostanza, devono differenziarsi sia all’interno di segmenti di industria verticale definiti, sia fornendo soluzioni per il business orizzontale per integrare le proprie iniziative di outsourcing operazionale.


E dato che le società stanno iniziando a consolidare il numero di fornitori di servizi con i quali vogliono intraprendere relazioni di business, si focalizzeranno su quei vendor che saranno in grado di allineare le offerte con le necessità del business strategico.


Altra conclusione a cui giunge Meta Group è quella che propone un mercato dell’outsourcing europeo altamente frammentato: nel momento in cui le condizioni economiche e la maturità del mercato variano, gli utenti valutano le capacità di erogazione di servizi da parte di vendor pan-europei nel rispetto dei bisogni del proprio fronte nazionale.


In aggiunta a ciò, secondo l’analista, i fornitori di specifiche soluzioni It e i system integrator stanno sempre più entrando nel mercato dell’outsourcing per bilanciare il proprio core business ciclico.


Nel complesso dell’analisi di Meta, quindi, risulta un mercato dell’outsourcing molto competitivo, il che ha un impatto negativo sulla redditività dei contratti di outsourcing. I fornitori, poi, devono fare i conti con i lunghi cicli di vendita e con strumenti di benchmarking, che instaurano la tendenza a rinviare le decisioni e a lunghe (in senso temporale) discussioni per gli adeguamenti dei contratti.

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