Mercato dello storage, un successo e due delusioni

Non tanto male sono andate le cose per StorageTek, che ha chiuso il quarto trimestre con profitti, a sorpresa, in crescita. Meno incoraggianti sono invece i risultati trimestrali di Exabyte ed Emulex.

La pubblicazione dei bilanci trimestrali di tre società attive nel segmento dei sistemi di archiviazione, StorageTek, Exabyte e Emulex, registra un dato positivo e due risultati deludenti. Per prima, la buona notizia. Il management di Storage Technologies, specializzata in sistemi di storage su nastro di fascia elevata, dichiara un fatturato di 566,4 milioni di dollari nel quarto trimestre 2001, con una leggera contrazione rispetto ai 601,4 milioni di dollari dello stesso periodo di un anno fa. I margini sono tuttavia migliorati perché StorageTek guadagna un utile di 40 milioni contro 30,8, sorprendendo piacevolmente gli analisti che si erano attesi qualcosa di meno (32 centesimi di dividendo positivo contro gli effettivi 38). Il bilancio annuale si chiude così con un fatturato di 2 miliardi, leggermente inferiore ai 2,1 registrati nel 2000 e un profitto di 67,2 milioni di dollari, contro un 2000 chiuso con una perdita complessiva di 1,8 milioni.

Meno incoraggianti sono invece i risultati trimestrali di Exabyte, che chiude il suo quarto trimestre con un fatturato di 35,7 milioni contro i 60,8 di un anno prima. L’azienda perde 8,8 milioni nel trimestre, dopo i 6,7 persi nel dicembre 2000, e supera, in peggio, le previsioni degli analisti. Sull’arco dell’anno il fatturato Exabyte è di 158,4 milioni, nettamente inferiore ai 221,7 registrati nel 2000. La perdita complessiva, però, è meno pesante: 35,4 milioni di utile negativo contro 41,3. A fronte di questi risultati ha rassegnato le dimissioni il Ceo William Marriner, che verrà sostituito a interim da Juan Rodiguez, co-fondatore di Exabyte (e di StorageTek nel 1969).

Cattive nuove anche da Emulex, che costruisce le interfacce e i sistemi di connettività per lo storage. Il secondo quarto fiscale si chiude con un fatturato in calo del 12% a 62,2 milioni, contro i 71,1 di un anno prima. L’utile negativo è molto più grave delle previsioni degli analisti: 28,3 milioni pari a 35 centesimi per azione, contro le stime di 9 centesimi di perdita.

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