Megaupload o la separazione delle carriere

La settimana di passione dei cyberlocker crea uno spartiacque nel mondo del cloud storage.

Se l’Italia fosse più vicina agli Stati Uniti, l’azione degli agenti dell’FBI a inizio settimana potrebbe rientrare in quell’effetto-Cortina registrato nel nostro Paese a fine anno.

Perché al di là dei risultati concreti immediati (arresto di fondatori e manager, sequestro dei server, chiusura dei sitindr), la vera portata dell’operazione è quella che si è vista di riflesso con la chiusura preventiva dei principali siti di file sharing, che hanno evidentemente preferito l’autocensura al rischio di incappare nelle maglie, decisamente più strette rispetto al passato, dei federali.

Al di là di tutte le considerazioni di merito rispetto a un’operazione che da un lato ha l’obiettivo di mettere in mostra l’efficacia della legge quando intende colpire la pirateria, informatica, musicale o cinematografica che sia, ma che dall’altro pone una serie di interrogativi sulla liceità di azioni censorie online, c’è almeno una considerazione collaterale sulla quale vale la pena soffermarsi.

Come più volte è stato rimarcato in questi giorni, non tutto il materiale ospitato sui cyberlocker è illecito.
Se i vari servizi di condivisione sono stati negli anni utilizzati in misura anche massiccia per condividere film e musica senza averne la titolarità, è vero anche che molti, utenti individuali e gruppi di lavoro, li hanno scelti per la condivisione dei loro lavori o dei loro archivi.
Che in qualche caso, soprattutto laddove la mannaia dell’FBI si è sentita più vicina, risultano oggi inaccessibili, nonostante in questo caso contengano materiale più che lecito, e semmai legittimamente di proprietà di chi lo ha caricato.

Mai come in questi casi, forse, è opportuno riflettere sulle scelte che si compiono quando ci si affida alla rete per conservare i propri documenti.
Megaupload o FileSonic non agivano come un servizio di storage online puro alla Dropbox, e scegliere di operare in ampie zone di grigio, che comunque esistevano, evidentemente non ha premiato.
La separazione delle carriere, in questi casi, è davvero opportuna.

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