Mega ottimizza i processi di business con l’occhio del consulente

Da software vendor a fornitore di servizi. Con queste due anime, la società francese si fa paladina del Bpm e dell’Enterprise architecture, offrendo strumenti per la modellazione e la simulazione.

 


Da software vendor a fornitore di servizi. Con queste due anime,


la società francese si fa paladina del Bpm e dell’Enterprise architecture, offrendo strumenti per la modellazione e la simulazione.

 


La formalizzazione dei processi e l’allineamento delle applicazioni secondo gli obiettivi di ottimizzazione di questi ultimi rappresentano i cardini dell’offerta di Mega, che mette in luce il proprio profilo di azienda attiva in ambito servizi di Business process modeling ed Enterprise architecture. La società francese si propone come consulente, offrendo strumenti per la modellazione, concepiti per riassumere e simulare gli scenari di trasformazione delle organizzazioni, gestendone la complessità. Comprendere, analizzare, ottimizzare, valutare e progettare processi operativi sono, ormai, imperativi per le imprese, sempre più consapevoli dell’importanza acquisita dal Bpm. "Il nostro continua a essere un mercato di nicchia, pur essendo entrato in una fase di maturità – ha spiegato Lucio de Risi, presidente di Mega -. I progetti strategici che hanno come fine performance aziendali cruciali per il successo dell’azienda sono ormai diffusi. Il Bpm non deve essere drammatizzato anche se le problematiche con cui le aziende si confrontano sono più complesse e sofisticate che nel passato". Ma Mega pone l’accento non tanto sui tool a listino bensì sulle metodologie adottate. La società si prefigge, infatti, di operare a stretto contatto con i clienti secondo due approcci differenti ma complementari, vale a dire essere software vendor e, al contempo, fornitore di servizi. "La consulenza non riguarda esclusivamente i nostri prodotti – ha proseguito il manager -. Noi ci muoviamo sul progetto operativo, cercando di produrre i risultati che ci sono richiesti". L’offerta prevede software complementari, sviluppati da partner tecnologici presenti sul mercato mondiale, "cosa che ci permette di continuare a concentrarci sul nostro specifico settore", ha puntualizzato de Risi.

Roi e formazione


Nello sviluppo di soluzioni, Mega punta sulla simulazione per poter scegliere tra varie ipotesi di progetto, valutare il ritorno sull’investimento, considerare i vantaggi e ottimizzare i processi. Oltre ad aver acquistato un motore di simulazione e averlo integrato nella suite Mega 6.1 (che sarà ufficialmente disponibile a gennaio 2004), la società si prefigge (con la release 7) di rendere i propri prodotti "completamente silenziosi", come auspicato da de Risi: "L’utente deve poter contare su strumenti intuitivi, basati sugli standardi di mercato e sui principali framework".


Gli input alla ricerca e sviluppo provengono dalle diverse sedi della società e sono analizzati da comitati di coordinamento che uniscono le esperienze dei vari paesi. La formazione, invece, viene adattata a seconda dell’interlocutore, in quanto partner, utenti e consulenti possono presentare necessità differenti. A una prima fase, segue il livello "advanced", principalmente per gli specialisti interni. Un terzo step riguarda i workshop ed è limitato al canale e ai collaboratori per trasferire loro le best practice in presales, relazioni con i clienti e la comprensione delle metodologie di approccio al progetto.

Un mercato in fase di crescita


Con un fatturato globale previsto, per il 2003, nell’ordine di 18,7 milioni di euro, Mega sottolinea la necessità di credere nei processi It per realizzare quelli di business. La società affronta il mercato europeo in modo trasversale e la sede centrale di Parigi costituisce il perno dell’approccio. "Tutto parte da qui – ha detto ancora de Risi – per essere, poi, demandato alle filiali locali". Tra queste, quella italiana, attiva dal 1997 e guidata da Carlo di Vittorio, vive, in relazione al contesto economico, una situazione atipica se paragonata a quella inglese (dove Mega è presente), americana o tedesca (l’ufficio vendite presto si trasformerà in filiale vera e propria). "Quello che ci differenzia – ha esordito il responsabile locale -, è la netta predominanza del comparto finance e del terziario in generale rispetto al manufacturing. La decisione di puntare inizialmente sull’Italia, prima che su altri Paesi, tuttavia è dipesa dal fatto che, pur avendo una certa peculiarità, per alcuni punti di vista, il nostro mercato è simile a quello francese e non è stato necessario modificare pesantemente l’offerta".


La possibilità di utilizzare, in tutti i Paesi in cui Mega è presente, la lingua inglese, adattandosi alle differenze locali, rende possibile gestire una struttura snella (globalmente, si sfiorano le 180 risorse). "Qui in sede – ha specificato de Risi – sono presenti persone italiane in grado di spostarsi a seconda delle esigenze e di organizzare il supporto tecnologico nella vostra lingua". A Milano, invece, la filiale è composta da 11 dipendenti e realizza circa l’8% del giro d’affari totale. "Gli obiettivi di crescita sono ambiziosi – ha indicato di Vittorio -. In ambito consulenza e servizi, in particolar modo, quest’anno è previsto un aumento di fatturato del 40% circa, rispetto al 2002, realizzando una pianificazione piuttosto accorta". Una particolarità è dettata dalla presenza diretta di Mega sul nostro mercato, unica tra i competitor diretti a presidiare il territorio. Ciò non toglie che anche da noi la società faccia uso del canale, "in via prioritaria – ha concluso di Vittorio – aziende di consulenza, specializzate in altri settori, pur dedicando attenzione all’analisi dei processi, con le quali, a volte, ci muoviamo in partnership".

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