McKinley in dirittura d’arrivo

Forse disponibile già da metà anno il successore di Itanium, nella linea di processori a 64 bit di Intel.

In occasione della International solid state circuits conference, Intel ha anticipato le prime specifiche del chip McKinley, secondo componente della famiglia Itanium a 64 bit. L’uscita del processore non è prevista prima della metà di quest’anno ma da questi primi dettagli si sa già che sarà un microprocessore da record, in termini di potenza, dimensioni e numero di transistor (ben 221 milioni).
L’aumento di prestazioni a parità di applicazione sarà compreso tra un fattore 1,5 e 2. La scelta progettuale di Intel comporterà notevoli conseguenze anche sul piano dei costi di produzione. Come il predecessore, McKinley dispone di ben tre livelli di memoria cache, rispettivamente da 3 MB, 256 KB e 32 KB (dal terzo al primo livello). Anche Itanium dispone di una cache di terzo livello, addirittura da 4 MB, ma la memoria risiede su componenti separati mentre in McKinley sarà integrata “on die”. Il chip avrà dunque una dimensione inusitata, superato solo da quelle che caratterizzavano qualche anno fa un chip della famiglia Pa-Risc di Hewlett-Packard. Un confronto con i Pentium 4 attuali può rendere meglio l’idea. Se da un singolo wafer di silicio si possono ritagliare 180 Pentium 4, dalla stessa fettina non si possono ricavare più di 47 McKinley. La cosa farà lievitare i costi di produzione, dai 50 dollari di alcuni componenti Pentium a 300 circa. Intel punta moltissimo su McKinley (che in futuro sarà seguito da chip come Madison, Montecito e Chivano), per rinfocolare le aspettative intorno a una architettura che ha avuto finora un successo, e un livello di adozione, inferiore al previsto.

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