Maximo per la gestione della manutenzione

La gestione della manutenzione: un settore dello sviluppo software non molto conosciuto e spesso, ingiustamente , trascurato, che consente alle aziende e alle organizzazioni di risparmiare miliardi in costi diretti e indiretti di produzione e di gestio …

La gestione della manutenzione: un settore dello sviluppo software non
molto conosciuto e spesso, ingiustamente , trascurato, che consente alle
aziende e alle organizzazioni di risparmiare miliardi in costi diretti e
indiretti di produzione e di gestione. é in questa arena che ha deciso di
cimentarsi una multinazionale statunitense, oggi leader di mercato: Psdi
(Project software development incorporated). "Si tratta di un mercato
che, secondo i più recenti dati Idc (International data corporation)

chi parla è Fabrice Liautaud, amministratore delegato di Psdi Italia -,
vale 7 milioni di dollari, che diventeranno quasi 1 miliardo e mezzo
entro il 2001"
.
Psdi: la storia
Un termine italiano, in effetti poco utilizzato, per indicare il mercato
del software per la manutenzione è Sim (Sistemi informativi per la
manutenzione): molto più diffusi sono i due acronimi americani Cmms
(Computerized maintenance management systems) e Eams (Enterprise asset
management systems). Si tratta di termini che si riferiscoino a fasce di
mercato piuttosto differenti: infatti, mentre i sistemi Cmms trovano più
spesso collocazione in realtà medio – piccole, quando si parla di Eams ci
si riferisce a grandi aziende e importanti problematiche di manutenzione.
La genesi di Psdi, comunque, non appartiene a questo settore "In effetti –
prosegue Liautaud -, Psdi è nata nel 1968 con un prodotto software dedicat
o
al Project Management, settore a cui si è dedicata fino al 1991, quando
fatturava circa 20 milioni di dollari". é stato proprio il ’91 l’anno dell
a
svolta, il momento in cui Psdi ha deciso di allontanarsi gradualmente dal
settore Project Management "anche perché nel frattempo aveva fatto la sua
comparsa sul mercato un prodotto di Microsoft: Project". In quell’anno, il
fatturato Psdi era prodotto per il 96% circa dal software di project
management, mentre già oltre il 3% cominciava a derivare dal nuovo
prodotto: Maximo. "La decisione di entrare nel mercato della gestione
della manutenzione è derivata da molti fattori
– commenta Liautaud -,
uno dei quali è stato senz’altro il mutamento macroeconomico del
panorama di mercato. Infatti, se gli anni 90 sono stati caratterizzati da
grandi commesse, l’ultimo decennio ha visto più che altro situazioni di
consolidamento, in cui si procedeva soprattutto ad azioni di manutenzione
sull’installato"
. L’esempio più eclatante di questa situazione di fatt
o
è quello delle società che producono e installano ascensori, che sono
passate da una strategia volta alla vendita di nuovi impianti a quella
delle manutenzione di quelli già installati. "Oggi, con un fatturato
vicino ai 150 milioni di dollari e circa 700 dipendenti
– continua
Liautaud -, stiamo affrontando un’altra fase di crescita, dal
client/server al software a oggetti, basato su Java, e all’integrazione con
i sistemi di commercio elettronico Mro (Maintenance, repair and
operating)"
.
Maximo, il software di Maintenance Management di Psdi, offre funzioni
complete e integrate con le maggiori soluzioni Erp, come Sap R/3,
PeopleSoft, Baan e, tra breve JD Edwards. "Questo non significa che non
operiamo anche con gli altri sistemi
– spiega Liautaud -:
semplicemente, che abbiamo delle soluzioni standard per i più diffusi,
mentre offriamo Api aperte per consentire ai clienti di sviluppare le
proprie interfacce personalizzate"
. Inoltre, poiché l’integrazione, ne
l
caso della manutenzione, deve comprendere anche sensori e altri strumenti
per la rilevazione di dati dal campo, Maximo consente l’integrazione con
apparecchiature di Honeywell e di altri prestigiosi fornitori. Ogni 18 mesi
circa, comunque, Maximo offre nuove funzionalità, come, recentemente, la
possibilità di accedere al sistema attraverso Internet, per garantire la
manutenzione in sedi remote. "Le aziende non si rendono conto
immediatamente dei vantaggi insiti in un sistema Eams: eppure, solamente
l’incremento del tasso di disponibilità di un impianto dall’80 all’85%
implica risparmi miliardari ".
In Italia, dove è presente da circa un anno, Psdi ha già ottenuto un
notevole successo. "Certo, non siamo ancora ai livelli raggiunti da
altre nazioni, più sensibili alle problematiche della manutenzione

aggiunge Liautaud -, ma contiamo già 90 clienti e circa 200
installazioni, presso grandi aziende, come Fiat, Iveco, Nuovo Pignone,
diverse municipalizzate, le maggiori aziende farmaceutiche, come Glaxo
Wellcome, oltre a Omnitel Pronto Italia nel settore Tlc e, piuttosto
interessante, anche per le difficoltà insite nell’installazione, l’Acquari
o
di Genova"
. Nel mondo, Psdi vanta oltre 7 mila clienti, con più di 80
mila utilizzatori.

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