Mauden o la vocazione per il cloud privato

A colloquio con Giuseppe Belardinelli, amministratore delegato del system integrator. Il peso del ferro e la scelta verso un cloud privato che possa poi abilitare servizi pubblici.

Nell’era dell’XaaS c’è chi mette la mani avanti.
As a Service, Cloud, hanno tutti una ragion d’essere, ”ma per noi il ferro è ancora importante. Ci garantisce volumi e revenue”.
Chi parla è Giuseppe Belardinelli, amministratore delegato di Mauden, che poi precisa: ”L’evoluzione in atto deve portarci a ragionare su come evolvere, ascoltando non soltanto i vendor, che a volte tendono a spingere l’acceleratore su aree di loro pertinenza ma non coerenti con il nostro modo di essere sul mercato, ma soprattutto i clienti”.

La prima domanda che si è posta Mauden affrontando questo percorso è se sia opportuno investire sul cloud pubblico o sul cloud privato.
Pochi dubbi, in questo caso.
”Il cloud pubblico non è un nostro ambito di riferimento, anche perché i nostri clienti sono aziende di dimensioni grandi e medio grandi”.
Per altro, proprio sul cloud pubblico Belardinelli si confronta se non con scetticismo con una punta di sano realismo: ”Quando le aziende scelgono i servizi sul cloud pubblico, a distanza di un anno il loro riscontro è mediamente inferiore alle aspettative iniziali. Il punto cruciale è sempre la gestione degli Sla, concepiti in modo non ottimale rispetto alle esigenze. Il risultato è un grado di soddisfazione relativo e dunque ancora molto migliorabile”.

Con i suoi clienti, invece, Mauden parla di cloud privato.
In questo caso, sostiene Belardinelli, il tema non è portare queste realtà verso una nuvola pubblica, ma implementare infrastrutture sulle quali sia poi possibile erogare servizi in modalità cloud.

Nel grande dibattito tra cloud pubblico, privato o ibrido, Belardinelli punta dunque deciso verso il privato.
”Per lo meno, questo è l’orientamento attuale dei nostri clienti. Non escludo che in prospettiva si possa ulteriormente evolvere verso forme ibride, ovvero verso la coesistenza di aree pubbliche all’interno di un servizio privato, ad esempio nei servizi di mail. Ma è uno scenario di prospettiva”.

In questo scenario evolutivo, cambiano anche gli interlocutori aziendali?
”I nostri principali interlocutori continuano a essere le persone dell’It”. .
Per il system integrator il cloud non porta con sé un pericolo di esautorazione per l’It manager interno, pericolo che invece potrebbe presentarsi nelle realtà più piccole, maggiormente orientate al cloud pubblico.
Rispetto al passato, però, qualche differenza c’è.
”L’attivatore del processo di evoluzione verso il cloud è il Cio, però la configurazione finale spetta alle funzioni, alle Line of business. Sono loro che determinano quali sono le aree nelle quali avviare il processo di innovazione”.

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