Masi Agricola: eliminate le complicazioni dell’analogico

Avere una strategia globale, ma al contempo mantenere un radicamento culturale sul proprio territorio, è quanto mai strategico in un business come quello del vino, dove storia e tipicità avvalorano il prestigio di una produzione. È il caso di Masi Agri …

Avere una strategia globale, ma al contempo mantenere un radicamento culturale sul proprio territorio, è quanto mai strategico in un business come quello del vino, dove storia e tipicità avvalorano il prestigio di una produzione. È il caso di Masi Agricola, che sta sviluppando una soluzione di unified communication con l’obiettivo di assicurare la fluidità e uniformità di comunicazione e collaborazione necessaria ad allineare, nelle diverse sedi, vigneti e siti che possiede nel mondo. Masi esporta vini in 80 paesi, fra cui il pregiato Amarone delle possessioni Serego Alighieri. Verso la fine dell’anno scorso, ha deciso di modernizzare il sistema di comunicazione fra le due sedi principali in Valpolicella, poste a qualche chilometro di distanza l’una dall’altra. «Prima – spiega Stefano Ferrarini, responsabile sistemi informativi dell’azienda – avevamo due centralini Alcatel, uno per sede, installati da oltre dieci anni e ciascuno in grado di gestire 15 linee, alle quali erano collegati apparecchi telefonici tradizionali. Questi centralini, ormai obsoleti, davano problemi di manutenzione sia in termini di difficoltà di reperire i pezzi di ricambio, sia di limitazioni nell’assegnazione e gestione dei numeri interni».

Con la volontà di porre fine all’eccessiva complessità degli interventi dei tecnici, Masi ha sostituito i due centralini con un’unica appliance hardware su cui gira un software di comunicazione unificata in grado di controllare l’intera infrastruttura telefonica, sia fissa che mobile (Wi-Fi). Quest’ultima è stata realizzata nelle cantine, dove è usata dai rispettivi addetti. «Con la nuova soluzione basata su Ip – precisa Ferrarini – non è più necessario un hardware dedicato per la fonia. Inoltre, abbiamo potuto sfruttare la linea dati digitale che avevamo già, su cui una parte della banda è utilizzata per veicolare il traffico voce, senza dover realizzare, a costi superiori, altre linee aggiuntive». La telefonia su Ip rende possibile spostare gli apparecchi telefonici da una postazione a un’altra nei diversi uffici, mantenendo tutte le funzionalità senza problemi di riconfigurazione né di riassegnazione degli interni. Per l’infrastruttura, compresi i telefoni fissi e mobili, gli access point della rete wireless, le licenze software e la consulenza di system integration, l’investimento è stato di circa 100.000 euro, da cui resta escluso il canone di manutenzione. Ora però il progetto allo studio, anche in prospettiva di un’ulteriore espansione del personale, è consolidare tale investimento, collegando con lo stesso sistema di comunicazione le sedi dislocate in Toscana e Trentino. In particolare, l’intenzione è sfruttare le funzionalità più evolute della Uc, integrando il sistema con l’applicazione di Crm e i telefoni cellulari aziendali e realizzando servizi di videoconferenza.

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