Apple alza ulteriormente l’asticella delle prestazioni con il nuovo MacBook Pro 14″, alimentato dal chip M5 . È una transizione netta, che segna il passaggio da un’architettura ottimizzata per l’efficienza a una pensata per l’elaborazione intelligente. Grazie al System on a Chip di nuova generazione, costruito con tecnologia a 3 nanometri, il portatile professionale di Apple compie un salto notevole in potenza, autonomia e capacità di calcolo AI.
Il nuovo M5 integra una GPU di ultima generazione con un Neural Accelerator in ogni core, capace di portare le prestazioni nei carichi di lavoro AI fino a 3,5 volte rispetto al precedente M4. Al tempo stesso, la grafica è più scattante del 60%, la CPU più reattiva, il Neural Engine più veloce e la memoria unificata più ampia, con un impatto diretto su ogni fase di elaborazione: dall’apertura delle app all’esecuzione di modelli linguistici locali, fino al rendering video e 3D. Tutto ciò mantenendo un’autonomia che raggiunge le 24 ore, un valore senza precedenti nella categoria.
MacBook Pro: il salto architetturale di M5
M5 rappresenta la nuova frontiera dell’integrazione tra AI e calcolo tradizionale. La GPU a 10 core introduce un Neural Accelerator dedicato in ciascun blocco di elaborazione, così da distribuire i compiti di inferenza e generazione tra le diverse componenti del chip. È un modello di elaborazione distribuita, in cui CPU, GPU e Neural Engine cooperano per ottimizzare la gestione dei carichi di lavoro.
Il risultato è un incremento tangibile nelle operazioni più intensive: la generazione di immagini in Draw Things, la creazione di contenuti con modelli di diffusione, o l’esecuzione di grandi LLM in locale tramite LM Studio. Ogni processo viene accelerato senza penalizzare la stabilità o la durata della batteria, grazie a un controllo dinamico dei consumi e alla maggiore ampiezza di banda di memoria unificata, che ora supera i 150 GB/s.
Prestazioni professionali e AI-native
Il nuovo MacBook Pro 14″ con M5 non si limita a migliorare le prestazioni grezze: ridefinisce la fluidità dell’esperienza di lavoro. Nelle app creative, l’elaborazione video, la modellazione 3D o la codifica in Xcode, la risposta del sistema è immediata, con tempi di rendering e build sensibilmente inferiori. La GPU potenziata consente frame rate fino a 1,6 volte superiori nel gaming e prestazioni grafiche che avvicinano il portatile al livello di una workstation.
Nei flussi basati su AI, il Neural Engine 16-core aggiornato accelera l’elaborazione dei modelli generativi su cui si fonda Apple Intelligence, rendendo strumenti come Image Playground e Genmoji più rapidi e naturali nell’interazione. M5 trasforma così il MacBook Pro in una piattaforma “AI-native”, in cui le funzioni cognitive non sono un’estensione del sistema operativo ma parte integrante dell’hardware.
Dalla CPU alla memoria, una potenza bilanciata per MacBook Pro
La CPU a 10 core di M5 introduce i performance core più veloci mai realizzati da Apple, offrendo fino al 20% di incremento nel multitasking rispetto a M4. Questa architettura garantisce un’elevata reattività nelle operazioni quotidiane e nella gestione di carichi simultanei, come la compilazione di codice, la visualizzazione di dataset in Python o la gestione di progetti complessi in Notion e Jira.
Anche l’archiviazione beneficia della nuova generazione di SSD, ora fino a due volte più veloce, con capacità configurabili fino a 4 TB. Il trasferimento di grandi file video o la gestione di librerie RAW è più rapido, rendendo il flusso di lavoro continuo e prevedibile. È un insieme di ottimizzazioni che spinge M5 oltre il concetto di semplice aggiornamento: si tratta di un ridisegno completo del rapporto tra efficienza e prestazioni.
M5, un confronto che segna il distacco
Il salto rispetto alle generazioni precedenti è netto. Chi proviene da modelli Intel o M1 troverà nel nuovo MacBook Pro 14″ un abisso prestazionale. Le operazioni AI sono fino a 86 volte più veloci rispetto ai sistemi Intel e sei volte più rapide rispetto a M1. Anche la GPU offre un aumento fino a 30 volte nel ray tracing e la CPU è oltre cinque volte più potente rispetto alla generazione Intel.
L’autonomia è un altro punto di forza. Fino a 24 ore di uso continuo, quattro in più rispetto a M1 e 14 in più rispetto ai modelli Intel, con ricarica rapida fino al 50% in mezz’ora. È un equilibrio raro tra mobilità, potenza e silenziosità, che conferma MacBook Pro come riferimento nel computing professionale portatile.
macOS Tahoe e l’integrazione con Apple Intelligence
A spingere l’esperienza d’uso contribuisce macOS Tahoe, il nuovo sistema operativo che introduce un’interfaccia più flessibile e un Centro di Controllo aggiornato, oltre a un’integrazione ancora più profonda con Apple Intelligence. La traduzione in tempo reale di testo e audio, i comandi rapidi potenziati e il supporto al framework Foundation Models consentono di sfruttare le capacità AI del chip M5 direttamente nelle app di sistema e in quelle di terze parti.
La sinergia tra software e silicio consente di eseguire task generativi, automatizzare flussi complessi e mantenere la protezione dei dati localmente, senza inviarli al cloud. È il modello di elaborazione su cui Apple sta costruendo il futuro del Mac: potenza, autonomia e privacy, all’interno di un ecosistema perfettamente integrato.
Efficienza, materiali e sostenibilità
Come per ogni nuovo prodotto, anche MacBook Pro 14″ con M5 riflette gli obiettivi ambientali del piano Apple 2030. Il 45% del peso complessivo deriva da materiali riciclati, con alluminio 100% riciclato nel guscio, terre rare recuperate nei magneti e cobalto riciclato nella batteria. Il dispositivo è prodotto con energia rinnovabile e confezionato in imballaggi 100% a base di fibre riciclabili.
Questa attenzione alla sostenibilità si accompagna a una progettazione pensata per la durata, con un supporto software esteso e una gestione energetica che riduce sensibilmente il consumo nel ciclo di vita complessivo del portatile.
Un equilibrio tra intelligenza e prestazioni
Il nuovo MacBook Pro 14″ con M5 non è semplicemente un aggiornamento di potenza. È la prima incarnazione di un portatile costruito intorno all’intelligenza artificiale, dove ogni componente, dal Neural Engine alla GPU, partecipa attivamente ai processi di calcolo cognitivo. L’obiettivo di Apple non è aggiungere funzioni, ma riscrivere la definizione stessa di prestazioni.
Con M5, macOS Tahoe e Apple Intelligence, il Mac diventa una piattaforma in cui l’AI non è un accessorio, ma una capacità nativa. È questa la differenza sostanziale che segna l’evoluzione del MacBook Pro: non solo un dispositivo più veloce, ma un nuovo punto di equilibrio tra potenza, autonomia e intelligenza.










