L’uomo tecnologia sociale del 2011

Tra le previsioni per l’anno a venire c’è il definitivo tramonto dei social guru improvvisati e l’Ict come supporto all’uomo. Che, come tutte le tecnologie, può avere un uso buono e uno cattivo.

Avvicinandosi la fine dell’anno aumentano i consuntivi e prolificano le ipotesi per i mesi a venire. Tra le analisi sembra interessante quella proposta da ReadWriteWeb sulle modifiche che i media sociali subiranno nel 2011.
Le dieci ipotesi di cambiamento del sito specializzato sono suffragate da interviste e paralleli con le previsioni fatte dodici mesi fa.
Alcune, benché motivate, sembrano comunque generiche: il successo del mobile, l’esplosione del video e l’aumento della penetrazione dei social network andrebbero più tra le conferme che tra i cambiamenti. Anche precisare il concetto di Roi in salsa sociale è un lavoro in via di affinamento più che qualcosa che potrebbe esplodere.
Il succo però c’è, e si vede.

Il prossimo social network on-line non sarà esteso
Parafrasando l’espressione “la prossima rivoluzione non sarà televista”, Ravit Lichtenberg prevede la formazione di piccoli gruppi coesi che condividono il proprio lifestream senza i probelmi dei sistemi d’oggi. Il prossimo anno vedremo la nascita di piattaforme dinamiche, coinvolgenti, di facile uso come Diaspora, Path e Looppa, che meglio mappano e semplificano il modo innato di gestire le relazioni. “Oggi la gente cerca un contratto sociale intorno ad un argomento o contesto oltre la portata dei motori di ricerca e dei tantissimi abitanti di Facebook”, ha detto Dave Blakely, direttore della strategia tecnologica di Ideo.
Per le aziende, questo significa personalizzare l’esperienza con il brand grazie a dinamiche e coinvolgimenti online in modi non possibili su Facebook.

Attivismo sociale dopo Wikileaks
Nel 2011 ci sarà una vera e propria esplosione della business intelligence sociale, e i controni non sono assolutamente definiti. Le informazioni di Wikileaks e l’approccio DoNotTrack sono solo anteprime di ciò che ci aspetta. Ogni società cerca ora di sfruttare i dati degli utenti senza limiti vengono raccolti nella nuvola. Mentre una esperienza mirata e personalizzata può essere estremamente utile per aumentare l’organizzazione personale ed aziendale, il confine tra uso e abuso percepito possono essere sottili, a volte, come ha recentemente mostrato RapLeaf, pioniere della pubblicità basata su data mining.
Con la potenza resa possibile da tecnologie sociali per collegare, informare e mobilitare, vedremo un’ondata di attivismo dei cittadini auto-organizzati e autogestiti. A quel punto “il valore verrà dall’infrastruttura umana, non dalla tecnologia”, dice Andrea Saveri, ricercatore dell’Institute for the Future, al confine tra strategia e anticipazione.

Basta con l’improvvisazione
Infine si segnala con gioia l’opinione finale di Lichtenberg: i giorni di gloria vissuti da alcuni cosiddetti esperti in social media quando la notorietà del sistema è aumentata all’improvviso sono definitivamente passati. Oggi i social media richiedono risultati tangibili all’interno della struttura organizzativa e dei processi, e i responsabili delle assunzioni sono più informati e meglio collegati, entrambe situazioni che rendendo più facile separare il grano dal loglio.

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