L’università studia la sicurezza

Istruzione / L’espansione dell’ateneo di Milano Bicocca ha aumentato le problematiche in termini di infrastruttura informatica e di spam

Nata nel 1998, l’Università degli Studi di Milano Bicocca vanta oggi otto facoltà e circa 30.000 studenti. La forte espansione e l’elevata crescita degli iscritti, oltre ad aver aumentato le esigenze degli utenti in termini di infrastruttura informatica, ha dato vita a problematiche legate alla sicurezza dei dati.


In tutti gli edifici dell’ateneo è installata una rete integrata dati/fonia di grandi dimensioni (oltre 20.000 punti rete utente, di cui quasi un terzo in fibra ottica). Il sistema di posta è costituito da un gateway antivirus/antispam (costituito da due server in configurazione high availability, con sistema operativo Linux e Mail Transfer Agent Postfix) e da un server interno che ospita le caselle degli utenti.


Per ridurre al minimo la quantità di spam e di virus ricevuti, l’università ha deciso di adottare un prodotto di protezione specifico e, dopo una prima esperienza che non si è rivelata sufficientemente adeguata, ha optato per PureMessage di Sophos.


«Abbiamo compiuto un’estensiva ricerca in Internet e un’indagine di mercato su altre università ed enti di ricerca», ha dichiarato Luisella Sironi, responsabile sistemi Informativi dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Con l’installazione della soluzione sul gateway di posta è stato abbassato in modo significativo il volume di spam, sia sotto il profilo della corretta identificazione che sotto quello relativo al numero di falsi positivi. Un’interfaccia Web accessibile tramite il protocollo cifrato https, e che sfrutta il sistema di autenticazione centralizzato dell’ateneo, delega il controllo e la gestione della posta indesiderata ai singoli destinatari. In media, l’università ha un traffico giornaliero di e-mail processate che varia dai 20.000 ai 30.000, di cui il 10% viene identificato (e filtrato) come virus, e il 20% come spam.


In questo modo sono state ridotte le risorse coinvolte, sia umane, sia tecnologiche. «L’installazione si è rivelata semplice e priva di ostacoli – ha concluso Sironi – e la migrazione al nuovo sistema è stata del tutto trasparente agli utenti. Uno dei fattori di scelta è stata l’integrazione con l’architettura modulare, basata sui protocolli standard internazionali, dell’attuale sistema informativo d’ateneo». La facilità di utilizzo e il supporto tecnico fornito dal vendor non hanno reso necessaria l’organizzazione di corsi di formazione.

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