L’Ue intende abbattere le frontiere nazionali dei servizi

La rapida crescita dello scambio commerciale di servizi tra fornitori e utenti di diverse nazioni, stimolata in parte da Internet, spinge la Commissione Europea a cercare una soluzione in grado di rimuovere gli ostacoli burocratici e le barriere geogra …

La rapida crescita dello scambio commerciale di servizi tra fornitori
e utenti di diverse nazioni, stimolata in parte da Internet, spinge
la Commissione Europea a cercare una soluzione in grado di rimuovere
gli ostacoli burocratici e le barriere geografiche in segmenti
critici come il trasporto, la contabilità, il marketing e
l’assistenza post-vendita. Giovedì scorso la Commissione ha
annunciato una strategia "per la progressiva eliminazione, entro
la fine del 2002, delle barriere che oggi impediscono di esportare in
altri paesi dell’Unione un modello di business sperimentato con
successo in un’altra nazione comunitaria"
.
"L’allargamento di Internet e degli altri aspetti della società
dell’informazione
– prosegue la Commissione – ha dato vita a
una nuova dinamica dei servizi, riducendo il costo della trasmissione
e dell’acquisizione di informazioni, e accelerando il tasso di
diffusione dell’innovazione attraverso i confini nazionali"
. Il
rinnovamento non riguarda solamente i servizi erogati attraverso il
Web, ma anche quelle opportunità di business di carattere
sovranazionale identificabili on line ma di fatto implemententate
off-line. Se l’Unione europea impiegasse nel settore dei servizi la
stessa percentuale di persone oggi impegnate a tale livello negli
Usa, sarebbe possibile creare 36 milioni di nuovi posti di lavoro, ha
affermato nella stessa dichiarazione di impegno il commissario Frits
Bolkestein.

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