L’Ue dà il via libera al progetto Galileo

Dopo un anno di tentennamenti, il sistema che dovrebbe diventare l’antagonista del Gps ottiene il benestare dei rappresentati dei quindici paesi dell’Unione Europea. Parte così un’iniziativa da 3,2 miliardi di euro che dovrebbe diventare operativa nel 2008

Tra le altre cose, il vertice dell’Unione Europea di Barcellona sarà
ricordato per aver decretato l’inizio ufficiale dei lavori del progetto Galileo,
ossia di quell’iniziativa volta a creare un network di satelliti in grado di
rendere l’Europa autonoma in termini di navigazione satellitare. In pratica, è
un concorrente diretto al noto Gps sviluppato dagli Stati Uniti per impieghi sia
civili che militari. A convincere i rappresentanti dei paesi che compongono l’Ue
ha contribuito il piano messo a punto da otto aziende, di origine belga,
francese, italiana e spagnola, che hanno dato vita a un consorzio con il preciso
intento di persuadere i governi dell’Ue che esiste un mercato per il sistema
satellitare Galileo. E sembra proprio che Galileo Services, ossia l’associazione
no-profit nata dall’intesa delle otto aziende, abbia raggiunto lo scopo e sia
riuscita a convincere le autorità competenti che sarà in grado di creare una
domanda per prodotti che possano avvalersi di Galileo.


Il progetto è rimasto nel cassetto per più di un anno, in parte per una forte
opposizione degli Stati Uniti, che vedono minacciato il monopolio del Gps, in
parte perché alcuni membri dell’Ue (Germania, Gran Bretagna e Paesi Basi in
prima linea) non erano del tutto convinti ad affrontare un’iniziativa che
avrebbe portato a un investimento decisamente troppo ingente per le prospettive
che forniva. Ma ora si che è avuto il sì politico al via delle operazioni si
attende solo la decisione del ministero europeo dei trasporti (si riunirà a
Bruxelles il 26 e 27 marzo prossimi) che dovrebbe definire chiaramente i termini
relativi ai fondi da investire e ai tempi di sviluppo. Quello che già da tempo
si sa  che nei piani iniziali il sistema Galileo dovrebbe diventare
operativo dal 2008, epoca in cui una trentina di satelliti in orbita circolare a
24.000 Km dalla terra consentiranno di individuare un oggetto sul suolo
terrestre con un errore massimo di 4 metri. Il costo stimato per l’attivazione
dovrebbe essere compreso tra i 3,2 e i 3,4 miliardi di euro. Una parte
significativa dei fondi potrebbe arrivare da alcune aziende private. Al moneto
si fanno i nomi di Astrium, Alcatel Space e Alenia. Tra le aziende artefici
dell’iniziativa Galileo Services troviamo invece la spagnola Hispasat, la belga
Septenterio e la nostra Telespazio.

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