Luci e ombre nel bilancio di Intel

“Chiuso in ascesa e meglio del previsto il primo trimestre del nuovo esercizio. Ma la stessa Numero Uno dei microprocessori ha ammesso difficolta nel rispetto di una domanda di “”pezzi”” assai piu elevata di quanto stimato.”

Le cifre appena rese note da Intel sul suo bilancio di fine trimestre
sono confortanti e risultano superiori ai limiti proiettati. Ma il
colosso del chip sta per entrare in un secondo trimestre che potrebbe
rivelarsi assai più oscuro. La società californiana ha ottenuto un
dividendo di 71 centesimi di dollaro per azione (cifra che però non
comprende gli oneri e le plusvalenze straordinari), battendo di 2
centesimi le stime annunciate dagli analisti di First Call.
L’incremento è del 32 percento rispetto al dividendo di 57 centesimi
maturato nel primo trimestre ’99. I fatturati si attestano sugli 8
miliardi di dollari, il 13 percento in più rispetto allo stesso
periodo di un anno fa.
Nonostante la buona performance, il management dell’azienda non
sembra affatto di buon umore. Intel ha ammesso di aver sottostimato
le richieste dei mercati del personal computer e della telefonia
mobile nella prima metà dell’anno e di non aver quindi pianificato i
livelli di risorse necessari per soddisfare queste richieste.
Nell’arco dei prossimi tre mesi le forniture subiranno dei
rallentamenti e alcuni analisti hanno già "retrocesso" il titolo
Intel. Ma al di là di queste ammissioni, lo stesso bilancio del primo
trimestre contiene parecchi elementi di dubbio per la comunità
finanziaria. Nel complesso, l’azienda ha riportato un utile di 3
miliardi di dollari (88 centesimi per azione) ma la cifra comprende
gli esiti di un recente accordo con il fisco americano, che ha
determinato un aumento dell’utile di 600 milioni di dollari. Nei suoi
rendiconti, Intel ha però ignorato una serie di costi legati alle
proprie ultime acquisizioni, che pesano per circa 10 centesimi di
dollaro per azione. Non solo, sotto la voce degli utili rientrano
anche i 540 milioni da attività di investimento e altri interessi, 40
milioni in più rispetto al mezzo miliardo di dollari che Intel aveva
in precedenza comunicato agli analisti per le loro stime. Uno di essi
ha lamentato il fatto che Intel è riuscita a superare queste
previsioni solo grazie a utili non preannunciati, osservando al
contempo i ritmi piuttosto anemici della crescita dei fatturati sul
mercato dei microprocessori. L’Architecture business group, la
divisione Intel che produce i componenti per pc, registra infatti un
incremento del turnover di appena il 3% (6,5 miliardi contro 6,4) e
una crescita del 7% dell’utile.

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