Lucent chiude in perdita e si separa dalla microelettronica

In difficolta uno dei big del networking mondiale. Chiuso il terzo trimestre con una perdita di 301 milioni di dollari, l’azienda ha ufficializzato lo spinoff della divisione microelettronica. Le difficolta continueranno per almeno due trimestri.

Dopo aver avvisato il mercato sul risultato al di sotto delle attese,
Lucent ha ufficializzato, per il proprio terzo trimestre fiscale,
perdite nette per 301 milioni di dollari, in controtendenza rispetto
al guadagno di 763 milioni di dollari di un anno fa. Il fatturato è
cresciuto del 20%, per converso, raggiungendo la cifra di 8,7
miliardi di dollari. Il presidente e Ceo della società, Richard
McGinn, ha dichiarato di attendersi, per il quarto trimestre,
un’ascesa di fatturato e utili lordi del 15%, anziché del 20, come
previsto in un primo tempo. Anche il primo trimestre del 2001, non
rispetterà le previsioni, secondo il manager.
Alla luce di queste evoluzioni non troppo positive, la società ha
deciso di rivedere la propria organizzazione, accelerando lo spin off
della divisione microelettronica, che oggi vale 4 miliardi di
dollari. McGinn ha spiegato la mossa con la necessità di rafforzare
il focus dell’azienda sulle comunicazioni wireless, dati e ottiche,
che non stanno crescendo come dovrebbero, ma rappresentano il
business del futuro, mentre i tradizionali prodotti di switching
telefonici stanno calando più rapidamente del previsto.
Lucent dovrebbe vendere il 20% dell’entità, che ancora non ha un
nome, in un’offerta di pubblico acquisto nel primo trimestre del
2001. Le restanti azioni dovrebbero poi essere collocate entro la
prossima estate. La divisione produce circuiti integrati e componenti
optoelettroniche, come laser e specchi richiesti per le future
generazioni di reti ottiche. I propri concorrenti principali sono
Texas Instruments, Broadcom e Microelectronics per i circuiti, Jds
Uniphase per le componenti ottiche. L’intento, ora, è far sì che
Lucent possa concentrarsi sul proprio core business, lasciando più
libertà a un’area che potrà trarre beneficio come realtà
indipendente. Curiosamente, la mossa di Lucent è agli antipodi
rispetto alla politica di un competitor come Nortel, che proprio
quest’anno ha investito fior di quattrini per comprare aziende
proprio nel settore della componentistica ottica (CoreTek, Xos e
Qtera, soprattutto. In sé, la divisione è in ottima salute, realizza
già il 75% del proprio fatturato al di fuori della fornitura a Lucent
e ha visto crescere lo scorso anno dell’80% le vendite di componenti
ottiche.

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