«L’ordinary Nas» del Cio

Il responsabile It di Unipol, Ivan Pedrielli, ha messo un Nas semplice da usarsi ogni dodici agenti.

Lo scorso anno il Gruppo Unipol ha raccolto più di 10,7 miliardi di euro di premi assicurativi ed oltre a 34 miliardi di euro tramite il circuito bancario e finanziario (con 4.500 punti vendita e 1.500 sportelli bancari convenzionati per le assicurazioni, e 265 sportelli e una quarantina di negozi finanziari per il mercato bancario).

La struttura della rete finanziaria è sostenuta da una potenza di fuoco di 4.200 Mips, al servizio di 12mila postazioni di lavoro in linea, con un’architettura distribuita composta da un sistema mainframe collegato a una server farm, con circa 500 server concentrati a Bologna e San Donato Milanese. Le reti dati Wan si basano su linee Hdsl a 2 Mbit per collegare ad alta velocità 2.500 punti, mentre le reti locali hanno una potenza variabile da 1 Gb a 100 Mb.

In chiave tecnologica e di servizio, oggi Unipol deve porre più attenzione al canale di vendita e al cliente finale. Da qui il suo ruolo conclamato di facilitatore di processo. In Unipol c’è dunque un Cio il cui ruolo strategico è ben riconosciuto.

È Ivan Pedrielli, Responsabile Tecnologie Informatiche e Comunicazione, per il quale «oggi non è più sufficiente garantire il collegamento al sistema informativo del Gruppo. La cura del cliente è fondamentale e la sua conoscenza è vantaggio competitivo sul mercato».

Allo scopo, Pedrielli ha fatto partire tempo fa il progetto Nas: l’idea di supportare la rete di vendita nella gestione della relazione col cliente permettendogli di conservare, archiviare e utilizzare appunti, promemoria, documenti, immagini, filmati e quant’altro con semplicità, immediatezza e senza oneri aggiuntivi.

Il progetto prevede che ogni agenzia disponga di un Network Attached Storage che permetta agli operatori sul campo di avvalersi dei servizi di Crm del Gruppo e che allo stesso tempo garantisca loro spazi di archiviazione riservati e informali.

Con questa configurazione, da un lato è centralizzata la complessità tecnologica grazie alla gestione remota degli aspetti software, senza che sia necessaria la presenza di tecnici specializzati in agenzia, dall’altro è fornito pieno supporto alle agenzie senza gravare sui costi generali.

«Differente sarebbe l’impatto con una soluzione basata su server locali e er questo abbiamo puntato su Nas entry level, performanti, di facile installazione, gestione ed utilizzo», per Pedrielli, che ha acquistato un centinaio di Nas Ts-201 di SafeAge da Elettronica Sillaro, distributore a valore aggiunto e già fornitore Unipol in quanto a memorie. Il Nas ha un sistema di gestione “Linux Embedded” che gli consente l’interoperabilità con le reti Microsoft. I due dischi Serial Ata permettono di utilizzare il Nas come File Server, con gestione e backup centralizzati, oppure come una Turbo Station per il caricamento di documenti, immagini, file audio e video.

Pedrielli non voleva creare un’architettura gerarchica né ricorrere alla virtualizzazione. «All’utente il Nas appare come una estensione del pc, facile da usare e da capire proprio come un qualunque drive, per il sistema una semplificazione nell’installazione e nella gestione. Il progetto è solo all’inizio, al momento ne abbiamo acquistati 100 per la copertura di circa 1.200 agenti sul territorio».

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