L’ora del BYOID, ovvero Bring Your Own Identity

La gestione evoluta delle identità migliora il business e aumenta la fidelizzazione dei clienti. La tendenza emerge da un’indagine condotta da Quocirca per Ca Technologies su un campione di 337 dirigenti aziendali e manager informatici.

Ca Technologies ha presentato i risultati di una ricerca secondo la quale le imprese si stanno rendendo conto del ruolo svolto da un approccio tecnologico evoluto alla gestione delle identità e degli accessi ai fini dell’innovazione e della crescita.
Lo studio “Digital Identities and the Open Business”, è stato condotto dalla società di ricerca Quocirca su 337 dirigenti aziendali e manager informatici di società medio grandi di vari settori in Italia, Benelux, Francia, Germania, Penisola iberica, Israele, Paesi scandinavi e Regno Unito.

Per quanto riguarda le aziende italiane evidenzia che quelle prive di un’efficace strategia di Identity and Access Management (IAM) rischiano di perdere nuove opportunità di business e innovazione.

Identità come nuovo perimetro aziendale
La cosa porta Antonio Rizzi, Senior Director, Practice Services, EMEA Security di Ca Technologies a dire che «l’identità è il nuovo perimetro dell’azienda. La gestione delle identità e degli accessi non è più una semplice questione di sicurezza ma un acceleratore di crescita per le imprese italiane. Ora che un numero crescente di transazioni aziendali si svolge online, i servizi cloud assumono un ruolo centrale e i social media entrano a far parte della nostra quotidianità, le organizzazioni prive di un’efficace strategia Iam rischiano di cedere parecchio terreno alla concorrenza».

Lo studio ha identificato tre motivi principali per cui l’autenticazione e il riconoscimento degli utenti sarebbero sempre più cruciali per il successo delle aziende italiane.

Il 36% delle imprese consultate in Italia ha aperto le proprie applicazioni a utenti di aziende clienti, a consumer o a entrambi. La motivazione, citata dal 72% degli intervistati, è il poter trattare direttamente on-line con gli utilizzatori esterni. Una piattaforma IAM evoluta permette uno svolgimento efficiente delle transazioni e assicura che tutti gli utenti possano accedere agevolmente alle risorse di cui necessitano senza rinunciare a livelli adeguati di sicurezza e conformità alle regole.

C’è il cloud, serve lo IAM
Il secondo motivo alla base della crescente importanza dell’autenticazione e del riconoscimento degli utenti sta nella maggiore diffusione di servizi cloud dove lo IAM è considerato un fattore essenziale per l’utilizzo dei servizi disponibili as a service. Il 72% delle aziende intervistate infatti si dice molto o abbastanza d’accordo sul fatto che lo IAM è importante per garantire l’accesso ad applicazioni SAAS e ad altre risorse su cloud. Il 91% ritiene, inoltre, che vi siano dei benefici precisi nell’uso di soluzioni di Identily and Access Management as-a-Service (IAMAAS).
Il 69% afferma che il modello IAM su cloud abbatte i costi di esercizio, il 46% sostiene che lo IAM as a Service facilita l’integrazione di utenti esterni e il 38% che esso semplifica la creazione di nuovi processi di business.

I social media come fonte di identità
Il terzo motivo a favore dell’investimento in tecnologie Iam è dato dall’utilizzo crescente dei social media come fonte primaria d’identità. Dallo studio risulta che i social media sono sempre più utilizzati dalle organizzazioni europee (e da quelle italiane, in particolare) all’interno di una strategia IAM.
Il 70% dei soggetti italiani intervistati già utilizza o ha in progetto di utilizzare dei social media per l’identificazione e la comunicazione con potenziali clienti.

Spunta il BYOID
Questa applicazione dei social media ha portato alla nascita del concetto di Bring Your Own Identity (BYOID), che potrebbe estendersi al di là degli utenti della categoria consumer per arrivare agli stessi dipendenti.
Con la diffusione del BYOID i dipendenti delle aziende italiane trasferiranno anche le loro identità nel passaggio da un posto di lavoro all’altro, come già fanno in molti con gli smartphone e altri dispositivi mobili.
Alcuni sistemi IAMAAS dispongono già di link preconfigurati per molti social network che ne consentono un’agevole integrazione nei processi aziendali, promuovendo ulteriormente la diffusione del BYOID.

Nelle aziende c’è il social network per capire i clienti
Vasto anche il potenziale dei social media in ambito aziendale: il 61% delle organizzazioni italiane utilizza già dei social network per migliorare la fidelizzazione dei clienti, o ha comunque in programma di farlo.
In futuro, lo scopo principale dell’utilizzo dei tool legati ai social media sarà di riuscire a conoscere meglio i gusti dei clienti, come dichiara di voler fare il 45% degli intervistati.
In ogni caso, l’impiego dei siti di social networking come fonte d’identità può essere reso possibile solo da sistemi Iam sufficientemente sofisticati da supportare fonti multiple di identità.

Il marketing non può pretendere di convertire automaticamente, senza le tecnologie richieste, eventuali utenti di siti social esterni per le proprie applicazioni aziendali, né pensare che gli utenti siano disposti a eseguire diversi login o inserire le stesse informazioni in una serie di questionari diversi.
Qualsiasi azienda incapace di rispondere efficacemente a queste esigenze rischierà di veder sfumare grandi opportunità di vendita.

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