L’operatività di Victor Baez. Numero 1 di Tech Data Italia

La filiale, fino a luglio guidata da Paolo Strina, punta su nuovi volti mansioni e specializzazioni. Come quella Cisco. E si fa più “aggressiva”

Dicembre 2003, Una cosa è certa: Victor Baez,
il nuovo amministratore delegato di Tech Data Italia, è molto giovane (non
ancora trentenne), ma a dispetto di chi lo crede con poca esperienza sul canale
italiano, è anche molto preparato (saranno forse anche i sette anni di
distribuzione internazionale che si porta appresso). Lui non lo nasconde,
«prima di arrivare nel vostro Paese ho studiato. E anche molto»
.
Così ha appreso, e se ne stupisce ancora, di quanto sia frammentato il
business informatico italiano su «tutta la lunghezza della filiera».
Di quanto «sia improntato sulle relazioni il rapporto commerciale»,
di quanto i vendor «senza generalizzare del tutto, siano o molto operativi
o troppo orientati alle relazioni esterne»
.

Ma in Italia Baez sta bene. E il riferimento non va solo alle buone pietanze.
Il suo ottimo accento (ma c’è da scommettere che parla bene anche un sacco
di altre lingue, visto che una vita fa lavorava per il gruppo Berlitz come consulente
per gli studenti stranieri) fa il pari con un apprezzamento interessante: «Siete
un popolo che ha sposato in pieno la cultura wireless. Siete raggiungibili 24
ore su 24. Mi sento a mio agio in Italia»
.

Una macchina da oliare
Lui lavora in media 12 ore al giorno e anche in questo si sente più un
manager latino che anglosassone. «Ma – aggiunge – come gli
anglosassoni devo aver tutto sotto il controllo di un’ottima pianificazione»
.

E così una delle prime mosse intraprese dal luglio scorso è stata
quella di oliare la macchina sia del back office che del front office. «Commerciali
più aggressivi e un sistema logistico più performante»
.
Ma anche tante pubbliche relazioni che gli permettano di conoscere e di farsi
conoscere. Forse è questo uno degli aspetti su cui punterà molto.
Ma non mancherà anche di organizzare. E in quest’ottica nasce la business
unit dedicata a Cisco. Ovviamente è il merger con Azlan a dirottare su
questa scelta. Perché Cisco sta per diventare uno dei player da non sottovalutare
anche per Tech Data. Nulla toglie agli altri vendor come Hp, Acer, Microsoft…
la lista è lunga, ma su nostra sollecitazione Baez fa intendere che c’è
spazio anche per nuovi marchi che lui in prima persona "importerà"
avendo, comunque, quella sana autonomia che gli permette di muoversi anche in
maniera "locale". Poi un parere su Ibm: «È una bella
realtà. Sia noi che loro vogliamo che il giro d’affari aumenti sui prodotti
di Big Blue»
. Una cosa è certa: l’ottimo lavoro che Baez sta
portando avanti ha le basi in tutto quello che Paolo Strina, l’amministratore
delegato uscente, ha fatto in tutti questi anni.

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