Lo storage gioca un tris: potenza, adattività e continuità

Emc ha raddoppiato le prestazioni degli array Symmetrix e Clariion. Hp e Ibm hanno risposto all’insegna di adaptive e business continuity

Si riscalda il fronte dello
storage classico, con un rutilio di rilasci da parte di due società che
detengono il primato delle vendite di “dischi”: Emc e
Hp . La casa di Hopkington, infatti, ha ripreso un “vecchio discorso”, quello meramente hardware, giusto per non far dimenticare il proprio retaggio a chi, viste le acquisizioni degli ultimi tempi (Documentum, Legato e Vmware) si fosse sentito autorizzato a pensarla come una società solamente sintonizzata sul software. Così ha annunciato disk array più veloci per i segmenti midrange e di fascia alta e nuovi dispositivi per la confluenza delle differenti tecnologie. In particolare, si parla dei Nas gateway, a cui spetta il compito di unire le peculiarità dei filer, come la facile condivisione di file, con gli ambienti San. Gli storici Symmetrix e Clariion, invece, sono stati rilanciati nelle prestazioni, grazie essenzialmente a nuove Cpu.


I Symmetrix Dmx, lanciati un anno fa, ora lavorano “al doppio” (e infatti prendono il suffisso 2): processori a 1 GHz anziché 500 MHz, cache “sparata” a 256 Gbyte. I dischi sono da 73 Gbyte e supportano nativamente il Raid 5. I tre nuovi Clariion per il mercato midrange sostituiscono i precedenti modelli, spesso raddoppiandone le performance.


E anche Dell ha rinnovato il proprio impegno sul versante storage che, guarda caso, affronta insieme a Emc. Se la casa di Hopkington rilascia nuovi array per potenziare la conservazione e l’accesso ai dati, in Texas seguono a ruota, rilasciando i sistemi Dell/Emc Cx300, 500 e 700, che rievocano i Clariion aggiornati, con i quali Dell si avvicina ancora di un passo al mercato enterprise. La risposta, se così la si può chiamare, di Hp, sta in un modello di vendita: quello del pay-per-use. A Palo Alto, infatti, hanno deciso di sottoporre alla logica “utility” (che, non dimentichiamo, in Hp, chiamano “adaptive”) la famiglia di array di storage midrange Eva (Enterprise virtual array), quella ereditata da Compaq. Gli Eva saranno offerti con tecnologia cosiddetta di “metering”, abilitata a tracciare l’utilizzo che si fa della capacità di un sistema e, quindi, a comunicare all’utente quanto dovrà pagare, in funzione dell’uso. Il passo è importante, dato che, prima, Hp riservava l’opzione di pagamento a consumo solo ai dispositivi di storage di fascia alta.


Big Blue , dal canto proprio, non poteva sonnecchiare e ha siglato un’intesa con uno specialista di business continuity. L’idea che ha avuto è garantire agli utilizzatori dei file system sui sistemi San, TotalStorage, la possibilità di migrare i dati riducendo al minimo il downtime. L’accordo, con XOsoft, verte sulla creazione di un software per la migrazione in tempo reale dei dati. Il tool dovrà consentire di spostare i dati senza dover scollegare i server che li lavorano o fare il reboot del sistema, riducendo i rischi associati alla perdita dei dati. La soluzione, che si baserà sul software di business continuity WanSync di XOsoft, effettuerà la rapida sincronizzazione dei server, utile anche per garantire le funzionalità di replica remota. Da rilevare che WanSync lavora con Exchange, Sql, Oracle, Solaris e Linux. E ora anche con Aix.

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