Lo stoccaggio dei dati marittimi

Logistica / Lo storage come risposta per garantire sicurezza e disponibilità dei dati. La scelta di Voltri Terminal Europa

Disponibilità e affidabilità dei dati. Queste le motivazioni che hanno spinto Voltri Terminal Europa (Vte) a investire in una soluzione di Storage area network. La società, che gestisce in concessione da parte dell’Autorità portuale di Genova il terminal contenitori di Prà-Voltri, ha una dotazione di circa 200 pc e si avvale di un sistema informativo basato su ambienti Unix e Windows, utilizzato anche per i collegamenti Edi con armatori e spedizionieri e per il tracking in tempo reale dei container. La consistente movimentazione di questi ultimi produce una grande quantità di dati e il sistema di back up in uso (basato su dischi configurati in Raid 1 e 5 collegati ai singoli server) non si è più dimostrato in grado di rispondere alle accresciute esigenze di sicurezza. Vte ha, quindi, valutato di passare da una logica centralizzata a una remotizzata. Inoltre, l’azienda voleva elevare la qualità della configurazione, acquisendo una tecnologia da affiancare a quella Ibm già in uso.


La decisione di realizzare due SAN in mirroring tra loro e configurare in cluster gli host principali, in modo da poter contare sulla ridondanza dei dati, è stata presa a fine 2005, quando è stato possibile anche per aziende del calibro di Vte, che hanno sì elevate esigenze di storage ma non paragonabili a quelle tipiche di un’industria, adottare una soluzione di questo tipo a costi ragionevoli. In precedenza, per Vte, tale discrepanza aveva rappresentato un freno all’investimento poiché sarebbe stato sproporzionato rispetto agli effettivi bisogni.


Dopo aver valutato alcuni player in area storage, analizzato le caratteristiche tecnologiche delle piattaforme e il loro rapporto prezzo/prestazioni, Vte ha optato per Storagetek, anche per la tipologia di supporto post vendita offerto. Sono stati, quindi, scelti due sottosistemi FlexLine 240 a disco che permettono alla società di gestire i circa 500 GB di dati (previsti in ulteriore aumento nel medio termine) e che hanno ridotto sensibilmente i tempi di backup.


In tale operazione, Vte, che lavora praticamente tutti i giorni dell’anno, si è posta come priorità l’alto livello di sicurezza e la continuità di esercizio, visto che per il proprio business l’accessibilità dei dati era determinante.


L’ambiente di produzione vero e proprio gira su Ibm, mentre quanto è di contorno (nello specifico le SAN sono utilizzate per un intranet server, come file storage) su ambiente Windows.


La soluzione ILM-in-a-Box di StorageTek consente a Vte di prevedere utilizzi futuri come ad esempio la duplicazione remota dei dati per il disaster recovery o l’ampliamento dei volumi non appena se ne presenti la necessità. In tal senso, la società ligure, che è in fase di cambiamento del sistema informativo di gestione, ha appoggiato alle due SAN un nuovo cluster in ambiente Windows (con l’obiettivo di renderlo il database server del futuro). Inoltre, Vte sta realizzando un secondo sito logistico all’interno del quale sposterà un sottosistema FlexLine 240 unitamente a due dei quattro nodi del cluster (a oggi i due dischi sono ancora presenti in un unico Ced e configurati in mirroring) al fine di ottenere ancora più sicurezza e disponibilità dei dati.

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