L’Italia che investe in Gran Bretagna

Telsey di Treviso è dovuta emigrare per poter aprire un centro di ricerca di qualità e lo ha fatto insieme a Uk Trade & Investment

Pensate a una società che in due giorni propone una lista di contatti, tra avvocati, commercialisti, agenzie di collocamento, potenziali location.

Che in tre giorni organizza un appuntamento con un paio di venture capitalist, che ti fa venire i rappresentanti di alcune banche in Italia per parlarti di investimenti.

Un unico intermediario a cui affidarsi semplicemente dichiarando la tua capacità di investimento, per la totale organizzazione di una nuova attività in Gran Bretagna.

Antonello Madonna, amministratore delegato di Telsey, è entusiasta dell’apporto fornito da Uk Trade & Investment per il lancio del proprio centro di innovazione tecnologica, ospitato all’interno del Warwick Science Park a 15 minuti dall’aeroporto internazionale di Birmingham, al centro della Gran Bretagna.

«Tutto il supporto è stato completamente gratuito e non si è esaurito nella fase di start up – afferma il manager -. Recentemente siamo stati contattati da un’azienda per partecipare a un progetto comune e siamo stati individuati proprio grazie a questo network messo in piedi dalle istituzioni governative inglesi che connette Università, centri di ricerca e aziende private».

«L’avvio dell’attività – continua Madonnaè partito a luglio del 2005 e a gennaio del 2006 eravamo completamente operativi. Entro il 2008 lavoreranno nel centro 20 ricercatori, tutti di nazionalità inglese. Non nego che uno degli incentivi maggiori alla scelta della Gran Bretagna sia stata la possibilità di avere uno sgravio del 150% sulle imposte previsto per un centro di ricerca».

Il manager di Telsey ha contattato Uk Trade & Investment in modo autonomo ed è stato seguito in tutto il progetto da un referente italiano del consolato inglese a Milano.

La scelta della Gran Bretagna è dovuta all’interesse di Telsey per il mercato inglese, visto che è fornitore dei maggiori competitor di British Telecom per quanto riguarda access gateway e set top box (in Italia li fornisce a Fastweb e Telecom Italia), ma non solo.

«La nostra è una tradizione di azienda fortemente innovativa e abituata a lavorare con le Università – prosegue il manager -, lo facciamo anche in Spagna e in Norvegia, oltre che in Italia, e in Gran Bretagna, in quella zona abbiamo la certezza di essere realmente vicini a tutti i centri di ricerca più importanti per il nostro settore.

Secondo me, lo stesso livello di efficienza, e la stessa qualità del network, non è riscontrabile in nessuna nazione europea, ed è triste dirlo, men che meno in Italia dove per incontrare un professore universitario devi agire da solo e aspettare mesi
».

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