L’It nel 2008, ecco i trend da tenere d’occhio

Tempo di budget e i Cio devono mettere nero su bianco le aree sulle quali investire. I consigli degli analisti e dei vendor.

La sua classifica Gartner Group l’ha già fatta. Al primo posto nei trend informatici del 2008 troviamo la cosiddetta Green It, al secondo la Unified Communications, al terzo il Business Process Management. Sono queste tre le tendenze che i Cio dovranno considerare con particolare attenzione per il prossimo anno.

Ma se le considerazioni della società di analisi hanno un respiro internazionale, quali sono i trend nel nostro Paese? Quali sono le principali aree da valutare?

Innovazione, finalmente
La sensazione fra gli operatori di mercato è che il 2008 vedrà un focus maggiore sull’innovazione rispetto alle classiche attività di manutenzione e gestione. “Stiamo osservando un dialogo sempre più produttivo fra i Cio e il top management, il che fa da preludio a un sempre maggiore allineamento fra It e business” spiega Fabrizio Tittarelli, Director Technical Sales di Ca. “E anche il controllo dei costi It diventa “intelligente” nel senso che si mettono sul piatto la crescita di competenze, gli skill e la formazione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda è Roberta Toniolo, VP Tech Marketing di Oracle: “Sta davvero cominciando a prendere piede il concetto che il Cio è un Chief Innovation Officer. Tre anni fa la spesa It era dedicata per l’85% alla manutenzione e alla gestione. Ora il panorama è cambiato”.

Si spinge più in là Gianluigi Redolfini Marketing Director della divisione Technology Solution Group di HP: “Il 2008 è l’anno di svolta. Si ritorna a investire in informatica, con la consapevolezza che l’It è sinonimo di business. Stiamo osservando questa tendenza anche nel settore manifatturiero, che storicamente non è mai stato molto sensibile a queste tematiche”.

Fra i trend più gettonati nel 2008 sicuramente troviamo la gestione delle applicazioni (Soa, Business Intelligence, Crm) e in generale i temi di sicurezza (Governance e Risk Management).

La gestione delle applicazioni
Per le applicazioni Tittarelli pone l’accento sull’automazione dei servizi It e sulle soluzioni di Apm (Application Performance Management). “Nei prossimi anni sarà fondamentale la capacità di fornire servizi It on demand, disponendo di un catalogo di service predefiniti accessibili da una cerchia di utenti. Non solo, i servizi di produzione con forte dinamicità pongono dei seri problemi di change configuration management per cui diventerà fondamentale un repository centralizzato (database, middleware, setting delle applicazioni)”.

Il problema di gestire le procedure in divenire è molto sentito anche da una società che della gestione dei dati ha fatto il proprio credo: Oracle. Non a caso nell’ultima versione del database 11g, ci sono diverse funzioni per riprendere dati erroneamente cancellati o per implementare sistemi di testing con carichi “veritieri”. “Certamente – continua Toniolo – l’integrazione con le Soa, i sistemi di governance e la sicurezza saranno i temi cardine dei prossimi anni. E il Cio, da un lato deve gestire i sistemi in produzione, da un lato deve implementare nuove procedure e servizi”. In questo senso i due consigli fondamentali per implementare una Soa sono:

  • tracciare attentamente gli obiettivi tecnici e di business
  • definire delle aree pilota che possano fare da testing

Ricordando – prosegue Toniolo – che le idee innovative spesso arrivano dal basso

Il “dato” è al centro anche delle considerazioni di HP. Dice Redolfini: “C’è molto fermento intorno alla Business intelligence. Ma attenzione, in queste soluzioni è molto importante valutare il ciclo di vita del dato, soprattutto quando si tratta di dati non strutturati. L’Information Lifecycle Management è quindi un’area di rilevante attenzione”.

Governance e Risk management
E la sicurezza? “A oggi – afferma Tittarelli – il 70% delle aziende dichiara di avere un sistema di autenticazione e identity management. Bisogna però valutare qual è il livello di integrazione fra i vari moduli di sicurezza. Il nostro consiglio è di puntare su soluzioni end-to-end (identità, accessi, profilazione utenti e via dicendo). Certo, si tratta di investimenti significativi, ma comunque importanti in ottica di business”.

Una regola generale comunque non c’è. Ogni azienda declina i sistemi di governance e di sicurezza in modo differente, tenendo conto delle specifiche peculiarità, “anche se – chiosa Redolfini – un buon consiglio è dotarsi di un sistema di cruscotti per monitorare le varie attività”.

Riassumendo: sicurezza e application management saranno le aree più significative per gli investimenti It. Tenendo presente che (finalmente…) l’innovazione si sta ritagliando un proprio spazio nei budget.

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