Massimo Bozeglav, direttore organizzativo di Banca Popolare di Vicenza, racconta dei passi da gigante che si possono fare ottimizzando i dispositivi self service, con l’ausilio dell’outsourcing.
Migliorare la disponibilità del canale Bancomat e incrementarne la profittabilità ottimizzando i costi e i processi gestionali. Con questo fine, Banca Popolare di Vicenza ha affidato a Ncr la gestione del proprio parco Atm. Laccordo, siglato con Sec (consorzio per i servizi It che gestisce in outsourcing le infrastrutture tecnologiche di varie banche), «ha preso avvio da uno studio suggerito dalla struttura di consulenza di Ncr, che ci ha permesso di analizzare il livello di servizio dei bancomat, di valutare su base mensile i fermi-macchina, i tempi di inoperatività e il conseguente impatto economico», spiega Massimo Bozeglav, responsabile della direzione Organizzativa di Banca Popolare di Vicenza.
Lesigenza di accrescere il livello di servizio è diventata più pressante con il decollo delliniziativa Pattichiari e il progetto Faro, dellAbi, che consente di conoscere ovunque ci si trovi, via telefono o via web, lo sportello automatico perfettamente funzionante più vicino, la mappa della zona e il percorso più breve per raggiungerlo.
«Il servizio è semplice, anche dal punto di vista tecnologico – prosegue Bozeglav -. Loperativitià degli Atm è gestita con un software di Seceti e, tramite una connessione creata ad hoc, i blocchi degli Atm vengono segnalati in tempo reale a Ncr che, in questo modo, può monitorare i bancomat non funzionanti e avvisare sia la filiale coinvolta sia il centro di assistenza per effettuare lintervento. Oltre a rilevare i blocchi tecnici, il vendor riesce a valutare anche i possibili deterioramenti».
Questa gestione in outsourcing ha permesso a Banca Popolare di Vicenza di focalizzarsi su attività maggiormente strategiche, direttamente legate al proprio core business.
«Per impostazione, avendo già affidato a Sec la gestione dellIt – mette in evidenza il manager – siamo abituati a esternalizzare i sistemi e a convivere con la separazione tra ambiti diversi, interfacciandoci da remoto con il Cio e allineando It e business».
Così facendo, Banca Popolare di Vicenza si occupa principalmente degli aspetti organizzativi, dei processi, dellinformatica più a livello locale e delle reti, mentre loutsourcer si focalizza sulla parte più tecnologica.
«È ovvio che la catena si allunga in quanto dobbiamo valutare le esigenze che recepiamo a livello commerciale, trasferire questi input a Sec e trasformali in interventi da attuare sui processi e sulle tecnologie – dice ancora Bozeglav -. Aspetti come il time to market, la tempestività di realizzazione delle soluzioni richieste e le esigenze di contenimento dei costi rappresentano, comunque, dei limiti strutturali».
Dopo uniniziale fase di start up, con il flusso dati dal sistema informativo Sec a quello del vendor, listituto di credito non ha avuto impatti operativi e ora Ncr si prende carico della manutenzione hardware e software degli Atm, del servizio di help desk per le fvarie iliali, della gestione di tutti gli eventi correlati ai servizi attraverso lincident management e infine del management reporting, con un accurato resoconto delle attività realizzate.
«Ncr si occupava anche in precedenza dellattività di manutenzione – conclude il manager –però il suo intervento avveniva solo su chiamata ora, invece, è diretto e ci ha consentito di passare da una percentuale di funzionamento dell85% circa allattuale 98%. Il 2% rimanente è fisiologico, in un parco di Atm da presidiare fatto di oltre 500 bancomat».