Linux-Windows, la roadmap dell’interoperabilità

Microsoft e Novell circostanziano i piani di un’integrazione che riguarda soprattutto virtualizzazione, servizi di gestione, di directory e compatibilità di formati documentali

Un’alleanza costruita su fatti, non su parole. Questo sembra testimoniare la roadmap presentata nei giorni scorsi da Microsoft e Novell, protagoniste di un accordo di collaborazione ad ampio spettro che a novembre aveva suscitato un vespaio all’interno della comunità Linux. L’accordo veniva, infatti, considerato un vero e proprio schiaffo alla politica di licenza Gpl su cui si basano i prodotti opensource del “pinguino”.


Rassicurata la comunità che in nessun punto dell’intesa si vincola o si limita la copia o la distribuzione royalty free del codice, la società di Provo torna ora sull’argomento circostanziando con Microsoft i termini pratici dell’accordo. Primo beneficiario sarà la virtualizzazione. La roadmap tecnologica promette, infatti, un supporto bidirezionale delle rispettive piattaforme: la tecnologia di virtualizzazione messa a disposizione con Windows Server Longhorn e l’hypervisior opensource Xen distribuito con SuSe Linux Enterprise Server 10 (Sles).


In particolare, Microsoft e Novell promettono di effettuare l’hosting di SuSe Linux Enterprise Server 10 come guest virtualizzato nel prossimo service pack 1 di Microsoft Virtual Server 2005 R2, dello stesso Sles 10 come enlightened guest di Viridian (la tecnologia di virtualizzazione che sarà resa disponibile con Longhorn), e, infine, di Longhorn come guest paravirtualizzato su Sles 10, usando la tecnologia di vitualizzazione Xen presente nel sistema operativo Linux.


Tra questi punti, l’ultimo è sicuramente il più significativo dal momento che per garantirlo Microsoft dovrà sviluppare una versione ad hoc del suo Os.


«L’accordo – ha commentato Andrea Rossi, country manager di Novell Italia – nasce dalle forti esigenze di interoperabilità dimostrate dagli utenti, che non intendono più pagare i costi d’integrazione di ambienti eterogenei all’interno dei data center e chiedono espressamente ai vendor di farsi carico di questa problematica. Microsoft è stata, quindi, chiamata a uscire dal suo isolamento, legittimando Linux all’interno delle infrastrutture enterprise». Non c’è dubbio che la scelta di Novell come interlocutore unico per la realizzazione di questa integrazione, oltre a dare alla società di Provo un’iniezione di credibilità, inserisce una marcia in più alla sua distribuzione Linux rispetto a quella dei competitor.


Gli altri capisaldi dell’accordo


Dal punto di vista tecnologico, l’accordo si estende anche all’aspetto di gestione, stabilendo il supporto degli standard Web services sulla base dei tre protocolli Ws-Management, Ws-Federation e Ws-Security in modo da creare un ponte tra i tool di amministrazione e di directory di rete delle due società. «Questo – ha proseguito il manager – permetterà una gestione unica e integrata degli ambienti misti Windows e Suse Linux, sia fisici che virtuali, richiedendo meno skill e, quindi, meno personale tecnico all’interno delle aziende».


La roadmap presentata dai due vendor, pur essendo prevalentemente focalizzata sugli aspetti infrastrutturali, include anche elementi di interoperabilità documentale. Microsoft e Novell hanno, infatti, varato un progetto opensource per la creazione di un traduttore bidirezionale tra il formato Odf (OpenDocument format), supportato da OpenOffice.org, e Open Xml, il formato di default di Microsoft Office.


«Ma l’accordo con Microsoft non è solo di natura tecnica – ha sottolineato Rossi – è anche commerciale e legale. In particolare, la prima di queste due componenti stabilisce che Novell SuSe Linux sia l’unico Linux certificato da Microsoft e che la società di Redmond rivenda le subscription SuSe Linux Enterprise Server. La seconda, più avvertita negli Stati Uniti che in Europa, mette al sicuro gli utenti della nostra distribuzione da possibili azioni legali da parte di Microsoft». Sembra, infatti, che in base all’accordo commerciale Novell abbia versato 40 milioni di dollari proprio per evitarle. «Nulla – ha affermato Rossi – in confronto ai 500 milioni di dollari che Microsoft verserà a Novell tra soldi one time, subscription prepagate e soldi di marketing».


L’accordo, valido fino al 2012, ha carattere esclusivo per tre anni.

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