Linux: eppur si muove

Le ultime iniziative in materia di open source: una nuova protezione legale e una nuova “grana” per Sco.

20 aprile 2004 E’ un silenzio solo
apparente quello che regna intorno alla querelle che oppone Sco al mondo
dell’open source in generale e a Ibm in particolare.
In realtà, mentre gli
avvocati delle parti in causa stanno raccogliendo ciascuno prove a carico e a
discarico, molto si sta muovendo nei dintorni, tra i soggetti che a vario titolo
sono interessati allo sviluppo della querelle.
Tra le iniziative più recenti,
vale la pena citare quella di una start-up newyorkese, Open Source Risk
Management
, che da questa settimana ha iniziato a commercializzare una
sorta di assicurazione o di protezione legale indirizzata agli utenti Linux,
vale a dire una rivisitazione di fatto delle iniziative già lanciate da Novell,
Hp e Red Hat per il mondo business.
Prima di presentare la propria offerta,
Open Source Risk Management ha condotto proprie indagini, comparando Linux a
diverse versioni di Unix e arrivando alla conclusione – naturalmente contestata
da Sco – che non esistano i termini di violazione del diritto d’autore.
Oltre
alla protezione nel caso di dispute in materia di violazione di copyright, Open
Source Risk Management mette a disposizione delle aziende interessate e anche
dei singoli utenti un gruppo di consulenti legali, denominato Open
Source Legal Defense Center
, con un tariffario differenziato a seconda
del tipo di prestazione richiesta.
E se da un lato c’è chi si organizza per
offrire copertura legale, dall’altro c’è qualcuno che prende le distanze da
Sco.
Stiamo parlando di BayStar Capital, che avrebbe
richiesto a Sco la restituzione dei 20 milioni di dollari investiti nel capitale
della società, sostenendo che Sco sarebbe in violazione degli accordi stipulati.

In particolare, BayStar avrebbe dubbi sia sulla possibilità di Sco di
sostenere le spese per gestire la causa contro Ibm, sia sulla possibilità di
vincerla.
Da parte sua, Sco si oppone alla richiesta.

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