L’innovazione è sterile senza cultura

Che il Cio debba saper comunicare è opinione condivisa anche dai vendor. «Bisogna legare le attività It ai reali impatti sul business – dice Giuseppe Bonacina, director of Global Professional Services di Bt Italia – e, soprattutto, vendere i benefici c …

Che il Cio debba saper comunicare è opinione condivisa anche dai vendor. «Bisogna legare le attività It ai reali impatti sul business – dice Giuseppe Bonacina, director of Global Professional Services di Bt Italia – e, soprattutto, vendere i benefici con casi reali. L’It deve essere pervasiva». Anche i vendor invitati da Idc a misurarsi con i Cio durante la conferenza a loro dedicata, quindi, votano a favore di un It manager che sappia far crescere la cultura aziendale, elemento base, secondo Bonacina, per parlare di innovazione e sfruttare appieno le possibilità che i nuovi mezzi di comunicazione mettono a disposizione. Parla di blog Pierfilippo Roggero, amministratore delegato di Fujitsu Siemens Computers Italia, società che utilizza tutti i canali disponibili per far circolare velocemente le informazioni. Fujitsu Siemens può essere di esempio anche per quanto riguarda la profilazione della figura del Cio: «Da noi – indica Roggero – il Cio è anche Cfo e ha portato la cultura It nel board». Quello che il manager auspica, anche nel rapporto tra vendor e clienti, è che l’It manager accresca la sua influenza, diventando motore aziendale e non semplice gestore delle attività, governando le nuove tecnologie, soprattutto dal punto di vista dei contenuti. Un obiettivo che richiede un impegno da parte dei vendor, così come asserito da Alfonso Correale, head of sales di Verizon Business: «Per essere d’aiuto agli It manager, che stanno rinnovando il proprio ruolo, dobbiamo renderci più consulenziali».

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