L’innovazione di Lucent

Secondo anno in nero per il vendor di soluzioni per i carrier, che ora punta anche ad aziende e Pa.

Il 2005 ha rappresentato per Lucent Technologies il secondo anno consecutivo con il bilancio in nero, dopo quasi un lustro di perdite, tagli e cessioni, in corrispondenza del periodo più difficile della storia recente per il settore delle telecomunicazioni. L’anno fiscale chiuso a settembre, infatti, ha fatto registrare un fatturato di 9,44 miliardi di dollari (+ 4% sul 2004) con 1,19 miliardi di dollari di utile e oltre 30mila dipendenti nel mondo.


Il vendor ha saputo, dunque, rimettersi in piedi e conservare una posizione di frontiera nell’innovazione tecnologica, mantenendo fede a una tradizione che risale all’800, quando fu inventato il telefono. Oggi Lucent si presenta al mercato come uno dei fornitori di riferimento dei principali operatori di rete fissa e mobile a livello mondiale, con un’organizzazione completamente rinnovata e con un’offerta che, oltre alle reti dei carrier, guarda anche alle esigenze delle aziende e della pubblica amministrazione, con la collaborazione di una rete di partner.


Le aree strategiche per il 2006 sono le reti di nuova generazione (Umts, convergenza fisso-mobile, Ethernet, Ip Tv), la sicurezza, i servizi hosted (in particolare il VoIp per le aziende), le applicazioni e i managed service.


«Abbiamo conservato l’eredità dei Bell Labs – sottolinea l’amministratore delegato Enrico Vento – che sono parte della nostra organizzazione, il motore dell’innovazione Lucent. Impiegano 7.500 scienziati e ingegneri in 10 paesi: questo vuol dire avere persone con culture diverse che lavorano nello stesso ambito e ci aiutano ad anticipare le richieste del mercato e trasformarle in realtà».


Agli storici laboratori, che risalgono al 1925, si devono invenzioni che hanno segnato il progresso delle comunicazioni, dal transistor al laser, dai meccanismi della fotonica al sistema operativo Unix. Li creò la compagnia telefonica statunitense At&T, da cui nel 1996 fu scorporata Lucent. Da questa, a sua volta, nacque nel 2001 Avaya, oggi focalizzata sui sistemi VoIp per le imprese e completamente autonoma.


«Oggi la realtà è un mondo molto diversificato – continua Vento – con tanti servizi e possibilità che devono essere calate sulle esigenze dei fruitori. La segmentazione, da parte degli operatori, aumenterà. Le tecnologie, infatti, sono già disponibili, ma la domanda è come reagirà il mercato: bisogna trovare il modello di business giusto perché l’operatore lanci il servizio con successo».


Per questo, l’approccio di Lucent è oggi orientato alle soluzioni, grazie anche a una rete di alleanze tecnologiche. Inoltre, è stata creata una nuova business unit, chiamata Application Solutions, che da un anno e mezzo si occupa di sviluppare applicazioni e modelli di business con cui un operatore può proporre i servizi ai clienti. In pratica, sembra che oggi non basti ai produttori vendere le migliori tecnologie, ma bisogna anche indicare ai carrier in che modo possono farne un uso profittevole.


Su fronte delle attività rivolte al mondo aziendale, Vento cita l’accordo siglato di recente con il partner italiano Enterprise Digital Architect, per i servizi VoIp offerti in modalità hosted alle aziende (senza cioè che queste ultime debbano installare i centralini telefonici) e la sperimentazione WiMax in Val d’Aosta, come partner di Hexilan.
In Italia, Lucent ha sedi a Milano, Roma e Torino e 220 dipendenti. Fra i clienti principali ci sono Telecom Italia -Tim, Vodafone e Bt Albacom.

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