Linguaggio globale per i partner Ibm

Reduce dal PartnerWorld di Ibm, Giovanni Moriani di Computer Var riporta le impressioni dall’incontro col top management del vendor

Non è la prima volta che Giovanni Moriani, presidente di Computer Var, partecipa al PartnerWorld di Ibm, e quest’anno pare essere tornato dall’incontro annuale che il vendor dedica al proprio canale con la sensazione che le distanze tra il top management mondiale di Big Blue e i partner dislocati nelle varie Country, si siano notevolmente ridotte.


“L’edizione di quest’anno del Partner World era improntata sulla comunicazione diretta e globale ai partner – riporta Moriani -. La globalizzazione si fa sentire, e a Las vegas era evidente. Mai come quest’anno si sono visti tanti colleghi dall’Estremo Oriente o dal Sud America, indice che l’interesse del canale a comunicare direttamente col vendor sta crecendo. E gli interventi di Ibm sono stati proprio orientati a dare messaggi a valenza universale, senza troppi bisogni di traduzioni locali delle direttive. Gli scorsi anni, spesso le strategie annunciate al Partner World avevano principalmente una valenza per gli Stati Uniti, e nelle varie Country si doveva attendere le diverse declinazioni, molte delle quali erano versioni “rivedute e corrette” di quanto annunciato nell’evento. Non è stato così quest’anno.

Le direttive erano uniche e precise: puntare all’It come strumento abilitante per l’innovazione e per la crescita delle aziende in competitività, indipendentemente dalle loro dimensioni. Ovvio che, calzata sul nostro Paese, tale strategia si legge in una necessità di essere propositivi, in maniera più evoluta, verso le Pmi, target che, comunque, è nel focus di Ibm. In particolar modo le medie imprese, dalle quali ci si attende la maggiore vivacità”.

Più aria di casa, dunque, e Moriani, insieme alla trentina di altri partner della delegazione italiana, ha potuto tranquillamente confrontarsi direttamente con i vari responsabili worldwide del vendor, che finalmente parlavano un linguaggio di business che era anche italiano.
In pratica, sono stati ribaditi i focus già anticipati a Bologna al kick off nazionale di Big Blue: software, collaborazione e Pmi.


Software per la gestione dell’informazione, è qui il futuro ed è questo l’ambito in cui Ibm sta concentrando le acquisizioni.
Collaborazione ancora più stretta tra canale e vendor: il partner non vuole essere più inteso come soggetto che acquista da Ibm e che rivende al cliente, ma come operatore che definisce insieme a Ibm un nuovo modo di essere propositivo nei confronti del cliente, per risolvere le proprie esigenze e integrare le tecnologie nei processi aziendali.
Collaborazione, però, anche tra i partner stessi, con la creazione di network di operatori che riescano a integrare i diversi skill, coordinati con il mondo Ibm.

“Niente di nuovo per noi, che già siamo strutturati in una rete di terze parti – sottolinea Moriani -. Per quanto ci riguarda si è trattato di una conferma che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta”.


Infine, le Pmi. Tanto prezione per l’Italia, ma focus principale anche worldwide.
“Le medie imprese sono quelle da cui ci si attende di più – conclude Moriani -. Sono quelle più attive e più consapevoli che l’innovazione è necessaria per mantenere la competritività in un mercato sempre più globale. Per le piccole, invece, ancora molto c’è da fare. In attesa che i processi siano più maturi e più accessibili e comprensibili”.

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