L’Inferno di Lucent per reti e periferiche

H dal 1996 che i laboratori Bell di Lucent (ereditati dallo split di At&T) stanno lavorando su Inferno, sistema operativo embedded votato all’interoperabilità universale e basato sul nucleo del "vecchio" Unix System V. Sin qui, esso no …

H dal 1996 che i laboratori Bell di Lucent (ereditati dallo split di At&T)
stanno lavorando su Inferno, sistema operativo embedded votato
all’interoperabilità universale e basato sul nucleo del "vecchio" Unix
System V. Sin qui, esso non ha avuto la stessa fortuna di Java, ma ora la
casa americana tenta il rilancio, con la nuova versione 2.3 (ancora in
beta), che si propone come architettura per la distribuzione di
applicazionisu periferiche eterogenee. Sforzi verso l’integrazione con
altri ambienti sono stati compiuti sia in direzione dei sistemi operativi
(Windows Nt e Solaris, in particolare) sia dei linguaggi, in quest’ultimo
caso con InfernoSpaces, che permette ad applicazioni scritte in C o in Java
di adattarsi a Inferno.
Lucent vuol porre il proprio prodotto sullo stesso livello di Jini, in
quanto nell’elenco di periferiche collegabili per la distribuzione di
servizi sono inclusi strumenti di rete e terminali Internet, ma anche
decoder tv, Pda, telefoni o console di videogiochi. Per arrivarci,
l’architettura evolve lungo due direzioni. Da un lato, Inferno 2.3 può
essere installato come una semplice applicazioni per Windows Nt, Solaris o
vari Unix, potendo così sviluppare i servizi di base forniti dall’Os host.
Dall’altro lato, il costruttore ha aperto l’architettura proprietaria agli
sviluppatori C e Java. Qui entra in gioco InfernoSpaces, che amplia le
possibilità di scrittura prima confinate al complesso linguaggio
proprietario Limbo. A questoi punto, tutte le risorse vengono trattate come
semplici file e l’accesso è regolato di conseguenza.
Quanto disponibile su una rete di periferiche viene descritto in una
struttura ad albero denominata NameSpace, simile a una directory Windows.
La varie risorse possono essere situate su computer, telefonini, decoder tv
e altro ancora, in rete locale o estesa. La comunicazione con le
applicazioni passa attraverso il protocollo proprietario Styx, compatibile
con Tcp/Ip, Ppp e Atm. Lucent prevede di installare Inferno nella propria
nuova gamma di router e Pabx.

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