Linea di credito esaurita per Elsa

Insolvente, la società tedesca avrebbe dichiarato bancarotta e, dopo che sette degli otto istituti di credito che la sovvenzionavano hanno chiuso i rubinetti, sarebbe alla ricerca di nuovi investitori

Elsa sull’orlo della bancarotta. Sette delle otto banche che sovvenzionavano
la società, specializzata nella produzione di dispositivi di rete, Isdn, Dsl,
monitor e schede grafiche, avrebbero chiuso i rubinetti e chiesto la
restituzione dei debiti. Elsa non sarebbe però stata in grado di
far fronte alla richiesta e avrebbe dichiarato di non poter
restituire quella quarantina di milioni di euro, di cui circa 30 entro la fine
di febbraio e un’altra decina entro il mese successivo. Da qui la domanda
dell’avvio della pratica per bancarotta.


Una notizia quanto meno improvvisa, che
ha colto tutti di sorpresa – dipendenti Elsa in testa – visto e considerato che,
ancora a fine gennaio scorso, la società negava con decisione qualsiasi
problema di liquidità.
A quanto pare, non è bastata l’iniezione di capitali
operata dalla taiwanese Gigabyte, che di recente aveva versato nelle casse della
società tedesca cinque milioni di dollari. Ora Elsa cerca nuovi investitori per
salvare il salvabile. Investitori che, forse, potrebbero giungere proprio da
quelle società concorrenti che producono schede video.
Contattato, il
management italiano di Elsa non ha, per il momento, rilasciato dichiarazioni
ufficiali.


Dopo la scelta di Hercules di puntare sui chip Ati, la quota di mercato di
nVidia – con la quale Elsa lavorava in stretta collaborazione per la
realizzazione di nuove schede – potrebbe subire un ulteriore contraccolpo dalla
bancarotta del partner.




 

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