L’industria informatica a mani vuote

Esiste un punto in comune fra un router Cisco, un Palm Pilot e un Gameboy? Sì, è la mancanza di componenti elettronici utili alla loro produzione. Molti big dell’informatica sono stati costretti a riconoscere, in tempi recenti, che la dis …

Esiste un punto in comune fra un router Cisco, un Palm Pilot e un
Gameboy? Sì, è la mancanza di componenti elettronici utili alla loro
produzione. Molti big dell’informatica sono stati costretti a
riconoscere, in tempi recenti, che la disponibilità dei propri
prodotti è più aleatoria che in passato. Attualmente, le fabbriche di
componenti stanno lavorando a pieno regime, ma la domanda appare
superiore all’offerta. E la situazione, secondo gli addetti ai
lavori, non dovrebbe migliorare prima del 2002.
In quest’ultimo mese, vari costruttori, come Cisco, Nintendo,
Motorola, Palm, Intel e Ati, hanno dovuto ammettere difficoltà di
approvvigionamento. La colpa, secondo tutti, è da attribuirsi
soprattutto ai telefoni cellulari, di cui nessuno aveva previsto
l’eccezionale boom. Questi dispositivi assorbono grandi quantità di
componenti, in particolare gli ormai rarissimi schermi piatti Lcd e
le memorie flash, standard al fuori del mondo pc. Queste due
componenti sono altrettanto essenziali, per esempio, alla costruzione
di palmari e Pda. Gli stessi fabbricanti di portatili hanno messo un
freno alla guerra dei prezzi nel settore, proprio per la difficoltà
di disporre di schermi piatti. Non sono risparmiati dalla crisi i
fabbricanti di elettronica, come Ati, progettista di schede grafiche,
che ha ammesso di non poter raggiungere i propri obiettivi di
produzione. La stessa Intel ha avvisato di avere una disponibilità
limitata di prodotti, creando non pochi problemi ai clienti più
affezionati.
Chiaramente, la generalizzata penuria ha incidenza diretta sui prezzi
dei prodotti. I pc hanno smesso di scendere sistematicamente e
Dataquest ha rilevato come, per la prima volta dall’inizio degli anno
Novanta, la domanda di memorie Dram stia iniziando a eccedere
l’offerta. Come detto, la situazione dovrebbe restare tale per un
altro paio d’anni, allorquando entreranno a regime i nuovi
stabilimenti che Intel, Amd o i vari specialisti asiatici hanno
annunciato in questo periodo.

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