L’imprenditorialità si impara a scuola, ma non in Italia

Cresce in tutta Europa l’insegnamento generale dell’imprenditoria, con strategie specifiche e programmi. In Italia no, ma nemmeno in Francia e Germania.

«There is no specific national strategy for entrepreneurship education except for technical and vocational pathways»: non esiste una strategia nazionale specifica per insegnare imprenditorialità.
La frase, relativa all’Italia, è contenuta a pagina 52 del rapporto della Commissione europea, Entrepreneurship Education at School in Europe, consultabile in forma integrale a questo indirizzo.

Il rapporto stabilisce che l’imprenditorialità è promossa nei piani di insegnamento di base in 8 paesi: Danimarca, Estonia, Lituania, Olanda, Norvegia, Svezia, Galles e nel Belgio fiammingo.
In altri 13 paesi è inserita nei programmi di apprendimento continuo: Austria, Bulgaria, Cechia, Finlandia, Grecia, Islanda, Lichtenstein, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Turchia e Ungheria.

Grandi assenti di questa lista, oltre all’Italia, anche Francia e Germania.

A livello di scuola secondaria l’imprenditorialità è inserita da metà dei paesi censiti nei piani di studio obbligatori di economia e scienze sociali.
In Lituania e Romania si insegna addirittura come materia separata obbligatoria. Negli stessi due paesi, a cui si aggiungono Liechtenstein e Norvegia, è prevista anche una fase pratica di gestione imprenditoriale.

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