Like.com, tecnologia per il made in Italy?

Un motore di ricerca che permette di rintracciare gli oggetti attraverso le immagini

Non c’è solo Google al mondo. Soprattutto negli Stati Uniti fioriscono altri motori che invece di cercare di fare concorrenza al “mostro” (operazione suicida) puntano sull’innovazione cercando in questo modo di attirare nuovi clienti e visitatori. E il caso di Like.com che, come suggerisce firstdraft.com, il blog di docenti e ricercatori del TeDis, il centro di ricerca della Venice International University, potrebbe essere molto utile per il made in Italy.

Like.com non è infatti un classico motore che attraverso una parola chiave permette di rintracciare documenti o immagini attinenti all’argomento, ma offre la possibilità di cercare gli oggetti attraverso le immagini. Sul sito sono presentate numerose foto di scarpe, vestiti e altri capi di abbigliamento (spesso griffate e dunque parecchio costose) ciccando sulle quali si accede a una lista di prodotti alternativi a un prezzo più basso con possibilità di acquisto online.

La stessa possibilità dovrebbe essere prevista a partire dalle foto dei Vip. Selezionando le foto dei di attrici o altri personaggi del jet set si riuscirà a rintracciare quel tal paio di occhiali o di scarpe.

Per tutto questo il motore si prende una fee fra il 5 e il 15% della transazione.
Like.com, conclude Antonio Picerni, ricercatore del TeDis su Firstdraft.com, è solo un esempio delle possibilità della tecnologia della ricerca e del riconoscimento visuale che potrebbe avere ottime potenzialità per quanto riguarda il made in Italy. “I siti Internet delle aziende nostrane – scrive Picerni – dovranno essere in grado non solo di fornire informazioni, ma anche di guidare l’utente nella scelta del prodotto attraverso soluzioni innovative e creative e che siano in grado di aumentare la cosiddetta user experience a partire dall’atto della ricerca delle informazioni sul prodotto sino all’acquisto“.

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