L’Ict fa bene. Anche al made in Italy

Una ricerca dimostra i vantaggi dell’adozione di soluzioni di Information technology. E il ritardo dei settori tradizionali dell’economia italiana

16 giugno 2004 Tartassato dalla crisi dei consumi
e dalla temibile concorrenza cinese, il made in Italy se la passa male anche per
quanto riguarda il suo rapporto con l’Ict. E fa male perché se destinasse una
parte sensibile del fatturato agli investimenti in tecnologia ne avrebbe
sicuri benefici. Lo sostiene Bankitalia e anche una ricerca,
effettuata dall’I-Lab e sponsorizzata da Intel, che ha analizzato la situazione
delle medie imprese fra 50 e 500 addetti. In questo segmento ci sono 53,8
desktop e 13,1 laptop ogni cento addetti contro una media europea di 75 pc. E il
made in Italy (arredamento, abbigliamento, fashion, meccanica leggera) è quello
messo peggio che ha una media di 37,1 desktop e 7,6 laptop per addetti.


Passando alle reti locali, il 19% delle aziende dichiara di avere una Lan
wi-fi, il 76% una Lan senza wi fi e il 5% nessuna Lan. Buona la situazione della
banda larga con l’86,1% che si orientato verso connessioni dall’Adsl in su, il
12,6% è rimasto all’Isdn o peggio e il resto la rete non sa cosa sia. Il 52,9% è
dotato di un sito interattivo, il 20,1% utilizza una soluzione di Crm, mentre
circa il 20% sta sperimentando qualche forma di e-commerce (nel made in Italy la
percentuale scende all’11,5) e il 30% sta sperimentando l’e-procurement.
Il telelavoro sta muovendo qualche passo visto che il 12,5% lo
utilizza in via esclusiva, l’11,3% lo combina con il wireless e il 21,5%
utilizza solo il collegamento senza fili. Il resto, invece, fa a meno del lavoro
a distanza.


Tutti questi dati si riflettono sulla performance delle
aziende
. Assegnando un valore da 0 a 5, che quantifica l’evoluzione
percepita della performance in seguito all’introduzione dell’Ict, si vede che
chi ha investito più del 3% del fatturato in soluzioni di information technology
ha ottenuto migliori risultati rispetto a chi ha investito meno soprattutto nel
miglioramento dell’efficienza delle vendite e nell’acquisizione di nuovi
clienti. Analoga situazione nell’e-commerce dove sono aumentate le partnership e
per quanto riguarda il Crm dove ha beneficiato l’acquisizione di nuovi clienti.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome