L’hosting tra esigenze passate e presenti

Non solo siti Web ma gestione a tutto tondo. In un mercato diviso tra necessità limitate di spazi e richieste di servizio elevate, gli utenti sono cresciuti e tengono conto di diverse variabili. La voce costi continua a rappresentare un criterio di scelta.

L’offerta è cambiata, è cresciuta, si è affinata. Ormai l’hosting, vale a dire la possibilità di gestire il proprio sito Web su server condivisi, non fa più paura. Gli utenti si stanno qualificando e cercano lo spazio esattamente a misura delle proprie esigenze. Una tendenza che deve vedersela, però, con l’esasperata attenzione ai costi, che rappresenta un fattore determinante nelle scelte. Scelte di aziende che domandano uno spazio superiore al passato, quando esisteva solo l’hosting free o quello proposto da società americane. “Ora, richieste di hosting a basso costo, con caratteristiche minime all’interno del server e affidabilità relativamente modesta – spiega Luigi Corbacella, presidente di Hosting Solutions – si affiancano a quelle di siti Internet con esigenze di qualità del servizio elevate. Queste ultime, però, sono ancora la minoranza“.


L’evoluzione della conoscenza porta le aziende a prendere in considerazione diverse variabili prima di prendere una decisione. “Tra gli aspetti specifici – prosegue il manager – vanno valutati i linguaggi di programmazione e gli strumenti contenuti all’interno del server“. Un esempio pratico è fornito dai tool di amministrazione, dal pannello di controllo messo a disposizione del cliente. “L’utente di hosting professionale ha bisogno di servizi di supporto e di caratteristiche che ne snelliscono l’attività – precisa Corbacella -, strumenti di marketing quali banner community, fornitura di Sms e servizi di statistica“. Quando un sito inizia ad avere molti accessi, nasce, infatti, l’esigenza di capire approfonditamente chi sono i navigatori, da dove provengono e perché decidono di visitare proprio quell’indirizzo.


Servono anche indicatori dello spazio occupato, in maniera da capire il consumo di traffico – continua l’interlocutore -, soprattutto in caso di forum, blog, chat e newsletter“. Un fornitore di hosting professionale mette a disposizione questi strumenti, personalizzabili dallo sviluppatore. “Oggi, ad esempio – suggerisce il manager – è molto utilizzato Windows 2003 e come linguaggio di programmazione la tecnologia .Net sta crescendo e superando l’Asp“.


Risposte in corso d’opera


Sempre più società si rivolgono ad aziende dotate di tecnici specializzati, in grado di occuparsi anche della programmazione. O, addirittura, server dedicati. Tendenzialmente, però, questo è un percorso su cui si procede per gradi. “Sono molte le imprese – dice ancora Corbacella – che compiono due passaggi. L’aspirazione a spendere poco porta, spesso, a comprare un servizio che solo in un secondo momento ci si accorge non essere sufficiente. Le esigenze, infatti, possono crescere strada facendo. A questo punto si migra dal fornitore di prodotti a basso contenuto tecnico a un altro con un’offerta più completa“.


L’obiettivo è di far mantenere al sito con un tasso elevato di visitatori le medesime prestazioni di quando i contatti erano limitati. “Bisogna, quindi, prestare attenzione a che i piani di hosting specifichino la quantità di traffico compreso nel prezzo e il costo di quello in esubero – consiglia il manager -. Il cliente deve poter controllare dal suo pannello la quantità eccedente“.


I servizi di posta


Normalmente, un fornitore di hosting professionale mette a disposizione anche caselle di posta, che devono essere dotate di filtro antispam e di antivirus per essere il più possibile sicure. Anche in questo caso, esistono due fasce d’utenza: consumer, che non presenta esigenze particolari, e professional, che ha bisogno di caselle sicure e di database facilmente gestibili.


Teoricamente, tutti forniscono queste caratteristiche – illustra Corbacella – però, nella pratica non è così. Un fornitore che si rivolge a un mercato con migliaia di utenti non può garantire supporto dedicato a causa della quantità di servizi offerti e dei clienti coinvolti. E tanto meno gratis. È anche sotto questo punto di vista che avviene la diversificazione“.

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