L’home banking non è mobile

Una ricerca Unisys evidenzia un elevato livello di diffidenza nell’utilizzo di dispositivi mobili per effettuare transazioni online. Gli italiani, però, si fidano delle banche.

Remoto sì, mobile no. L’home banking raccoglie ancora pochi adepti tra gli utenti di telefonia cellulare.
Lo evidenzia uno studio presentato in questi giorni da Unisys: su 3,3 miliardi di utenti di telefonia cellulare nel mondo, il 71% dichiara di non utilizzare i dispositivi mobili per effettuare operazioni bancarie o acquisti online. E per una parte significativa della popolazione, i freni sono ancora un volta legati alla fiducia nella sicurezza del mezzo: il 59% degli utenti semplicemente non ritiene sicuro effettuare operazioni che prevedano l’uso di carte di credito e comportino trasferimenti di denaro utilizzando dispositivi mobili.

E se questa situazione appare già poco confortante nello scenario complessivo, ancor meno incoraggiante è la prospettiva italiana. Solo il 4% dei nostri connazionali utilizza un cellulare, un PDA o uno smartphone per pagare bollette, fare transazioni bancarie o shopping online.

Complessivamente, la ricerca Unisys, condotta attraverso 13.296 interviste in tutto il mondo, lascia emergere un diffuso senso di insicurezza rispetto alle transazioni in rete:i dispositivi mobili non vengono considerati adeguati alla protezione delle informazioni sensibili scambiate durante le transazioni finanziarie.

Naturalmente, il quadro cambia da Paese a Paese.
Molto diffidenti i francesi, restii nell’86% dei casi, mentre i tedeschi mostrano un po’ di flessibilità in più: il 21% dei partecipanti all’indagine ha infatti dichiarato di utilizzare un cellulare, un PDA o uno smartphone per effettuare transazioni finanziarie online; questo dato rappresenta la percentuale più alta all’interno del sondaggio.

E se proprio transazione deve essere, meglio che sia con una banca. Gli istituti di credito vengono percepiti probabilmente come garanti, più di quasiasi retailer o merchant: per questo raccolgono più consensi anche tra i nostri riottosi connazionali, che continuano comunque a sostenere che telefoni cellulari, PDA e smartphone non siano strumenti validi e sicuri per eseguire transazioni finanziarie online.

E’ evidente che non si tratta di un problema di costume. Le reazioni dei consumatori sono la chiara dimostrazione che, malgrado la diffusione della telefonia mobile e lo sviluppo dei servizi ad essa associati, i soggetti presenti lungo questa specifica filiera non si sono mossi in modo sufficientemente convincente: semplicemente non c’è percezione dell’esistenza di una piattaforma sicura per la trasmissione delle transazioni mobili online.

Probabilmente, ed è questa la conclusione dello studio, in questo scenario diventa auspicabile che le banche, le uniche in grado di raccogliere se pur misurati consensi tra gli utenti, promuovano un approccio collaborativo con retailer o con i provider, al fine di facilitare la crescita della consapevolezza tra gli utenti di tutto il mondo.

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