I dati regionali della ricerca di Confcommercio. Penetrazione dei pc in linea con la media nazionale
Il 71,3% delle aziende abruzzesi attive nei settori del commercio al dettaglio, del commercio all’ingrosso, dei pubblici esercizi e dei servizi ha in media almeno un pc; il 70,8% ha un accesso ad internet e il 46,3% utilizza un server. E’ quanto emerge dalla ricerca “Il Digital Divide nella micro e piccola impresa italiana”, i cui dati regionali sono stati presentati oggi a Pescara, in collaborazione con Assintel (Associazione nazionale delle imprese ict) e Confcommercio Pescara.
La ricerca è stata realizzata da Freedata attraverso un’indagine campionaria che ha complessivamente coinvolto in Italia più di 3.300 micro e piccole imprese, rappresentative di oltre 2.200.000 aziende.
La penetrazione del pc fra le imprese del terziario abruzzese è in linea con la media nazionale (71,3% contro il 73,8% a livello Italia), e superiore di quasi 12 punti percentuali rispetto ai valori del Sud Italia, l’area geografica di appartenenza.
Ancora indietro le micro imprese, mentre il valore sale all’aumentare della dimensione aziendale: tutte le imprese oltre i dieci addetti hanno almeno un pc.
Le aziende dei Servizi sono le più informatizzate: il 97,2% di esse possiede almeno un computer. Seguono a grande distanza le aziende del commercio all’ingrosso (65%), il commercio al dettaglio (53,2%) e i pubblici esercizi (50,7%).
Sostanzialmente in linea con i valori medi a livello Italia, ma sistematicamente superiori rispetto a quelli del Sud, sono i dati relativi all’utilizzo di internet in azienda: il 70,8% ha una connessione al web, contro il 55,2% della media relativa al Sud Italia. Hanno un server in azienda il 46,3% delle aziende, rispetto al 38,5% del Sud.
All’interno di ogni settore merceologico sono state individuate tre tipologie di imprese – rispettivamente low-tech, medium-tech e high-tech – sulla base dell’osservazione delle principali differenze che ne caratterizzano il livello di dotazione tecnologica.
Le aziende low tech in Abruzzo sono il 36,1%: in esse il PC è ancora poco presente e la tecnologia è utilizzata in modo marginale. Il valore è comunque migliore rispetto al totale Italia (44,2%) e notevolmente superiore alla media del Sud, in cui il 57% delle aziende è low tech.
Le aziende medium-tech sono il 49,6%, valore ancora superiore rispetto al totale Italia (43,2%) e al Sud (28,3%), e le high tech sono il 14,3%, più 1,5 punti percentuali rispetto alla media nazionale (12,7%) e solo lievemente inferiore, questa volta, al Sud (14,7%).
Entrando nel dettaglio della dotazione tecnologica dei singoli settori merceologici, possiamo rilevare a livello Italia una netta distinzione fra due settori tecnologicamente molto avanzati, il Commercio all’ingrosso e i Servizi, e una preoccupante situazione di arretratezza del Commercio al dettaglio e dei Pubblici esercizi.
Per l’Abruzzo solo il settore Servizi ha un livello di digital divide notevolmente basso, con una percentuale di aziende low tech del 6%, contro il 75,8% del Commercio all’ingrosso, il 49,3% dei Pubblici Esercizi e il 46,9% dei commercianti al dettaglio. L’86,9% delle aziende dei Servizi è medium tech, ed utilizza server e internet a fini business.
Esiste comunque una notevole differenza strutturale fra le variabili discriminanti che classificano come tecnologicamente avanzati i 4 settori: se per i Servizi e il Commercio all’ingrosso il livello low tech implica comunque una buona diffusione del pc, e il salto di qualità è dato da utilizzo di server e gestionali, per i Pubblici esercizi e il Commercio al dettaglio dire low tech significa invece scarsa diffusione del pc e di Internet.





