L’evoluzione dello storage secondo Network Appliance

La società è sempre più orientata verso il mercato enterprise

Secondo Dave Hitz, fondatore ed executive Vice President di Network Appliance, le più recenti architetture di storage, come San (Storage Area Network) e Nas (Network Attacched Storage) si sono affermate principalmente grazie all’esplosione della web economy, che richiedeva ingenti capacità di memorizzazione a costi contenuti. Ora le tendenze del mercato sono decisamente cambiate, ma le esperienze e le conoscenze tecnologiche sviluppate potranno risultare utili anche in ambito Enterprise classico, per semplificare e rendere più efficiente l’infrastruttura informativa aziendale.

Non a caso, l’offerta Network Appliance verso mercato Enterprise si orienta sempre di più: non a caso la società ha presentato due nuovi modelli della linea Filer, e, soprattutto, una nuova famiglia di prodotti denominata NearStore.

La novità più significativa è rappresentata proprio dalla tecnologia NearStore, che si propone come un’innovazione nell’approccio alla gestione di moli consistenti di dati. I dispositivi di questa famiglia si collocano architetturalmente fra i server di rete e le relative unità di memorizzazione di massa ed i sottosistemi di backup a nastro. Una soluzione del genere prevede che i dati, prima di essere effettivamente salvati sulle tape library, vengano collocati sui dispositivi NearStore, ad accesso diretto e di grandi capacità (sono in grado di offrire capacità di memorizzazione da 12 ad oltre 100 Tbyte): ciò permette di effettuare backup più rapidi, e di conseguenza anche più frequenti, e soprattutto di ridurre in modo drastico i tempi di necessari per eventuali restore, assicurando un’alta disponibilità delle informazioni.
Dal punto di vista tecnico, i NearStore sono sostanzialmente simili ai Filer, i Nas (Network Attacched Storage) che hanno dato notorietà a Network Appliance, sia per quanto riguarda la struttura fisica che per i software di gestione e di amministrazione. La differenza principale risiede nel fatto che i dischi utilizzati, in questo caso, sono ad alta capacità e a basso costo, in pratica gli stessi hard disk standard utilizzati sui personal computer: una scelta dettata dal fatto che, al contrario dei Filer, i NearStore non devono assicurare un accesso continuo e diretto ai dati, ma porsi come una sorta di tampone fra server e le tape library, minimizzando gli svantaggi, in fatto di tempi di accesso e di maneggevolezza di questi ultimi. Grazie alla loro struttura, i nuovi dispositivi Network Appliance possono inoltre essere utilizzati anche per altri scopi, per esempio per il consolidamento dei backup e per memorizzare near-line, cioè su unità meno costose rispetto ai data server ma con un accesso più veloce rispetto a quello dei nastri, dati di grandi dimensioni o utilizzati con frequenza ridotta.

Gli altri due prodotti oggetto dei recenti annunci sono stati i due nuovi Filer F87 e F810. Il primo è un modello entry level, particolarmente adatto per soluzioni workgroup e per uffici di piccole dimensioni. Integra, primo fra i prodotti Network Appliance di questa linea, hardware e dischi in un’unica unità tower, per semplificare la gestione dell’apparato, ed è comunque in grado di scalare fino a 576 Gbyte. L’F810, invece, è dedicato ad realtà aziendali di dimensioni maggiori: è sempre considerato un modello entry-level, ma in ambito Enterprise. In grado di fornire fino a 1.5 Tbyte di storage, si caratterizza anche per la possibilità di essere montato in cluster con un altro dispositivo analogo, soluzione che consente di raggiungere una disponibilità del 99.99% del servizio di accesso ai dati.

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