L’Europa vuole tutelare le imprese dal marketing ingannevole

La Commissione europea interviene per proteggere le imprese (soprattutto le più picocle) da raggiri, come per esempio quello degli annuari gratuiti che poi si rivelano essere a pagamento. Adeguerà la direttiva in vigore e chiederà di designare un’authority in ogni Paese.

La Commissione europea ha presentato una
serie di misure per combattere le pratiche di commercializzazione ingannevoli,

L’obiettivo è tutelare imprese, liberi
professionisti e Ong da società disoneste che utilizzano pratiche di marketing
ingannevoli
, come l’invio alle imprese di moduli con la richiesta di un
aggiornamento, apparentemente gratuito, dei loro dati negli annuari, ma per cui
viene poi fatturato un canone annuale.

Le piccole imprese sono particolarmente
vulnerabili a questo tipo di truffa, praticata da società che spesso operano a
partire da una diversa giurisdizione nell’Ue.

La Commissione europea intende rafforzare la
legislazione esistente (la direttiva 2006/114/CE del 12 dicembre 2006
concernente la pubblicità ingannevole e comparativa) per vietare esplicitamente
pratiche di commercializzazione ingannevoli, come l’occultamento dello scopo
commerciale di una comunicazione, potenziando allo stesso tempo il controllo
dell’osservanza delle norme nei casi transfrontalieri.

Ha dunque pubblicato una strategia
(comunicazione) in cui presenta una lista di interventi volti ad
accrescere la protezione delle imprese.

Rivedere le norme che vietano determinate
pratiche per renderle più stringenti

Per aumentare la certezza giuridica e garantire
che non vi siano lacune, alcune pratiche palesemente ingannevoli, come quelle
delle società di compilazione degli annuari, verranno espressamente vietate
affinché i professionisti sappiano chiaramente che tali pratiche sono regolate
dalla direttiva sulla pubblicità ingannevole e comparativa e sono quindi
illegali.

Per garantire che tutti rispettino le regole,
la Commissione intende rafforzare le sanzioni in caso di infrazione. Gli
Stati membri dovranno garantire che le normative nazionali prevedano sanzioni
effettive, proporzionate e dissuasive.

Rafforzare il controllo del rispetto delle norme
contro le pratiche di commercializzazione ingannevoli per i casi
transfrontalieri

Ogni Stato membro dovrà designare un’autorità
di esecuzione dotata dei poteri necessari per assicurare che le norme siano
applicate anche nei rapporti tra imprese, dato che attualmente ciò non avviene
in tutti i paesi Ue.

La Commissione istituirà una procedura di cooperazione
tra le autorità responsabili dell’esecuzione della normativa. Questa rete per
il controllo dell’esecuzione permetterà alle autorità competenti, come gli
organismi garanti della concorrenza o della tutela dei consumatori, di
scambiare informazioni, richiedere reciproca assistenza transfrontaliera e
fermare le pratiche ingannevoli che danneggiano le imprese.

Per migliorare le norme esistenti la Commissione
intende presentare una proposta nel corso del 2013. L’azione
della Commissione fa seguito a uno studio del Parlamento europeo e a una
consultazione pubblica in cui le imprese, di ogni dimensione e settore,
hanno chiesto con fermezza una maggiore protezione a livello dell’Ue contro le
pratiche di marketing ingannevoli mirate specificatamente alle imprese. L’84%
dei partecipanti alla consultazione si è detto favorevole a un intervento a
livello dell’Ue contro le pratiche commerciali più dannose che incidono sulle
imprese.

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