L’Europa si prepara a combattere la cybercriminalita

Il caso del virus x-link I Love You; 000; A; 05-05-2000 x-fine-link e gli attacchi ai siti Web x-link di inizio anno; 002; A; 11-02-2000 x-fine-link hanno evidenziato la necessità di una maggior collaborazione internazionale e la creazione di le …

Il caso del virus
x-link
I Love You; 000; A; 05-05-2000
x-fine-link
e gli attacchi ai siti Web
x-link
di inizio anno; 002; A; 11-02-2000
x-fine-link
hanno evidenziato la necessità di una maggior collaborazione
internazionale e la creazione di leggi specifiche per combattere la
cybercriminalità. Allo scopo, il Consiglio d’Europa ha messo a punto
il progetto di una convenzione internazionale, che fa seguito a due
raccomandazioni già emesse sul tema, nel 1989 e nel 1995. Il progetto
è in preparazione dall’inizio dell’anno e ha come obiettivo
l’armonizzazione delle legislazioni dei 41 paesi membri, facilitando
la loro collaborazione in casi di inchieste legate a truffe o reati
commessi on line. Anche alcuni paesi esterni al Consiglio, come Stati
Uniti, Giappone, Cnaada e Sudafrican stanno partecipando ai
negoziati. Nel caso degli Usa, quest’attività non sta comunque
impedendo l’elaborazione di un’autonoma "Internet policy", di natura
similare.
A medio termine, il testo allo studio dovrebbe armonizzare le
legislazioni nazionali in materia di crimini informatici, per
facilitare le inchieste e permettere la collaborazione fra differenti
stati. Il progetto dovrebbe essere ultimato entro il prossimo
dicembre. Nel frattempo, le imprese e le associazioni (pubbliche e
private) dei paesi membri possono trasmettere commenti e osservazioni
all’equipe incaricata della messa a punto della convenzione. Una
volta terminato, il testo dovrà essere ratificato dal comitato dei
ministri d’Europa, per un’entrata in vigore prevista per l’autunno
del 2001.
Il progetto di convenzione continentale abbraccia numerosi fronti,
occupandosi di pirateria informatica,, frodi e falsificazioni,
pedofilia via Web e protezione dei diritti d’autore, con distinzioni
fra le responsabilità dei singoli e quelle delle aziende. Il testo
prevede anche norme minime per le pene da comminare ai colpevoli, ma
incoraggia gli Stati membri ad adottare metodi comuni per indagini e
successivi processi. Va ricordato che, a medio termine, le frontiere
non saranno più una protezione contro i cybercriminali, che spesso,
sin qui, hanno disperso le prove della propria colpevolezza su
computer collocati in differenti paesi.

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