L’Europa è pronta per i millennials?

Una ricerca condotta da Forrester in Europa (promossa da Xerox) indaga sull’approccio delle aziende verso i dipendenti under 30

Sulle tematiche del pervasive consumer computing
Forrester Consulting ha condotto una ricerca, commissionata da Xerox a livello
europeo. Nell’indagine “Is Europe ready for the millennials?”
(i millenials sono come i digital native di Gartner, i ragazzi nati dal 1980 in
poi) sono stati intervistati 1.600 dirigenti di azienda di 16 paesi europei,
Italia compresa. Il 91% di loro riconosce che i giovani usano la tecnologia in
modo del tutto diverso rispetto ai loro colleghi nati nel secondo Dopoguerra e
il 73% è convinto di dover fornire loro tutti gli strumenti necessari per poter
sfruttare questa dote. Ma nella realtà sono ben poche le aziende che mettono a
disposizione nuovi strumenti o cercano di diffondere la cultura collaborativa.


Metodi di lavoro, processi, rapporti di collaborazione tra clienti, fornitori e partner sono ancora impostati in modo rigido e non rispondono alle necessità della generazione di lavoratori del futuro, quelli che operano da remoto. “Questo non vuol dire che non ci siano gli strumenti di base, come laptop e cellulari aziendali – spiega Angelo Magni, responsabile Risorse Umane in Xerox Italia – ma è tempo di andare oltre. Oggi gli under 30 che entrano in azienda si sentono frustrati e sottoutilizzati perché hanno bisogno di strumenti come contenuti Webcast, blog, videoconferencing e accesso da remoto a Internet e alla posta elettronica. Le aziende devono mettere a disposizione le tecnologie abilitanti per utilizzare tutto quello che è già messo a disposizione dalle infrastrutture esistenti“.


Il rapporto evidenzia che solo il 39%
dei manager intervistati ha dichiarato di collaborare online con fornitori e
partner per sviluppare nuovi prodotti e servizi, mentre il 52% ha affermato di
non pensare minimamente a blog o siti di community per condividere informazioni.
In Xerox al 70% della forza lavoro forniamo un laptop aziendale – prosegue il manager -. E man mano che sostituiremo il parco pc non daremo più desktop ma solo portatili. In modo da arrivare alla copertura totale del personale. Anche l’ amministrazione, normalmente stanziale, avrà il suo notebook, perché ci siamo resi conto che spesso hanno l’esigenza di lavorare da remoto, come nel caso dei giovani con contratti flessibili, o delle donne che, spesso lavorano part time o da casa “.


In Xerox il 30% della forza lavoro possiede un Pda
(Personal device assistant) oltre al laptop, in modo da avere sempre accesso
alla posta elettronica. La media europea ricavata dall’ indagine, è dell’11%.
Tutti i dipendenti hanno un lettore Mp3 fornito da noi – aggiunge Magni -. La finalità è sia professionale che extraprofessionale. All’interno c’era anche un messaggio del Ceo che spiega come usarlo a livello lavorativo. C’è una pagina intranet aziendale da cui scaricare documenti, minicorsi di aggiornamento, informazioni in file Mp3 e ascoltarli anche mentre si sta facendo un’altra cosa o magari durante gli spostamenti, o, perché no, a casa. Ma ci si può scaricare anche la propria musica preferita. Abbiamo unito un premio-incentivo a uno strumento per l’e-learning“. È stato anche attivato un blog professionale per lo scambio di informazioni ed esperienze nel settore della grafica. I contributi vengono da persone di Xerox, ma l’accesso è libero anche agli altri internauti.


Abbiamo visto che con questi nuovi strumenti – conclude Magni – è cresciuta la produttività ed è migliorato il modo di lavorare, sia nell’area commerciale che di back office e di customer service. Anche il Pda è stato richiesto dai dipendenti, che spesso lo usano anche quando vanno in ferie, soprattutto a livello di management. A volte serve solo per scaricare la e-mail ogni due-tre giorni quando si è lontani dall’ ufficio e per avere la tranquillità che non ci siano problemi urgenti da risolvere. Il prezzo da pagare è un po’ di privacy in meno ma almeno non si accumula lavoro al rientro dalle vacanze. Il vantaggio di arruolare giovani leve è che per loro è naturale usare i device di ultima generazione, non vanno formati perché ci sono cresciuti, contrariamente ai dipendenti anziani ancora legati ad aule reali, orari di lezioni e manuali cartacei. Per i giovani è del tutto naturale seguire un corso di formazione via Internet o scaricarne i contenuti nel lettore Mp3“.

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