L’Europa dice basta allo spamming

Pubblicitari one-to-one attenti: tra due anni a questa parte i messaggi di posta elettronica non richiesti, volgarmente detti "spam", saranno dichiarati fuori legge, almeno nei paesi membri dell’Ue. La guerra allo spamming è uno degli …

Pubblicitari one-to-one attenti: tra due anni a questa parte i
messaggi di posta elettronica non richiesti, volgarmente detti
"spam", saranno dichiarati fuori legge, almeno nei paesi membri
dell’Ue. La guerra allo spamming è uno degli obiettivi di una
proposta di direttiva presentata oggi dalla Commissione Europea per
la promozione delle attività di e-commerce su scala continentale. La
proposta prevede l’estensione, entro il 2002, delle attuali normative
in materia di telefonate e messaggi fax non richiesti, in modo da
coprire anche i messaggi inviati per e-mail e con i sistemi di
messaggistica dei telefonini. Ritenuta un vero e proprio
aggiornamento della precedente direttiva ’97 in materia di
salvaguardia dei dati personali, la nuova proposta di legge garantirà
l’adozione di un sistema di esplicito assenso in un certo senso analogo
a quello previsto dalla Legge 675, da parte di tutti i Paesi membri.
Nella formula scelta per questa proposta, il cosiddetto "opt-in",
l’utente che desidera ricevere informazioni commerciali non richieste
dovrà registrare il proprio nome presso un apposito registro
centralizzato. Lo spam è diverso dal normale invio di pubblicità
postale, perché i costi pesano quasi interamente sui destinatari dei
messaggi e sugli Isp che devono aumentare le loro capacità di
trasporto e custodia delle e-mail.

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