L’energy spinge il business di Siemens

Il colosso tedesco cerca risorse per l’eolico, il fotovoltaico e non solo.

«Oltre 300 lavoratori a rischio su 1.300 dipendenti? Non sapevo nemmeno che avessimo così tanti ricercatori a disposizione». Federico Golla, amministratore delegato di Siemens Italia, sdrammatizza così i dati circolati in relazione ai tavoli di confronto del ministero dello Sviluppo economico con le aziende ad alta tecnologia che impiegano ricercatori.

Tuttavia, che anche Siemens, e non solo in Italia, abbia risentito della crisi registrata in tutto il mondo nel corso del 2009 non ci sono dubbi, visti i decrementi che nemmeno Golla manca di constatare: «Con un calo del 12,8% degli investimenti e una produzione industriale che ha fatto registrare -17,5%, rispetto al 2008, anche l’export ha perso quasi 19 punti percentuali, mentre l’import ne ha lasciati sul tappeto quasi 15». Ma a fronte di una Siemens Italia che ha chiuso lo scorso 30 settembre l’anno fiscale con un fatturato superiore a 2,6 miliardi di euro, in contrazione del 6,2%, c’è una realtà che, anche grazie all’acquisizione del 28% dell’italiana Archimede Solar Energy, alla fornitura di 39 turbine eoliche da 2,3 MW per Enel e alla realizzazione di un grande impianto fotovoltaico per il Gruppo Ferrarelle a Riardo, nel napoletano, promette «sviluppo occupazionale per continuare a crescere».

Non nel settore Industry c’è da scommetterci, nonostante il peso di questo comparto sul fatturato di Siemens sia stato superiore a 1,3 miliardi di euro a fronte di un decremento del 21,3% «che – ammette Golla – se ripetuto per più di un paio d’anni non sarebbe sostenibile nemmeno per un’azienda come la nostra, che ha saputo diversificarsi». Proprio nel mercato Energy, l’azienda che in Italia è presente da 111 anni, non solo è cresciuta del 44,8% e si è fatta certificare da PriceWaterhouseCoopers, ma sembra aver trovato la sua dimensione tanto da prevedere, per il 2010 in corso, l’assunzione di ingegneri e tecnici che sanno di eolico e fotovoltaico «senza dimenticare – conferma Golla – settori per noi più tradizionali, come automotive ed health care».

Già perché, contrariamente all’industry, il comparto sanità è quello più lontano alle logiche e all’andamento del Pil. «Qui – afferma il numero uno di Siemens Italia – la crisi non si è vista ma stiamo aspettando di capire in che direzione vanno i piani regionali per l’anno in corso». Intanto, i megatrend individuati da tempo affrontano tematiche quali la salute di una popolazione sempre più anziana, urbanizzazione e cambiamento climatico, ognuna delle quali viene costantemente analizzata da Siemens «e declinata in progetti che vanno oltre i risultati del singolo anno commerciale». Progetti che guardano soprattutto all’ambito mobilità e a quell’auto elettrica per la quale Siemens e le sue batterie sono senz’altro pronte, anche se a oggi in partnership con un produttore sì tedesco, ma non proprio alla portata di tutti, come Porsche.

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